LA BATTAGLIA DI MEGIDDO
nel giorno della festività della Luna Nuova, anno 1479 a. C. ( .?.)
Schieramenti
Antico Egitto versus Canaan
Comandanti
Thutmose III versus Re di Qadesh
Effettivi
Gli egiziani potevano contare tra i 10.000 e i 20.000 uomini; poco meno numerose le forze dei cananei
Perdite
Le perdite subite dagli egiziani sono sconosciute, ma ritenute bassissime, a fronte dei 83 morti e 340 catturati dei cananei
… dapprima le CURIOSITA’
- Questa fu la prima battaglia ad essere registrata con dettagli considerati affidabili. Viene ricordato il bottino di guerra poiché rappresentava un segno di rango e di prestigio, soprattutto nel caso dei cavalli catturati, 2041, assai graditi perché ancora rari in Egitto.
- Gli interi sviluppi della battaglia sono narrati in un papiro trovato praticamente intatto sotto le sabbie dell'Egitto, opera probabilmente dello scriba personale di Tuthmose III.
- Dal nome di Meghiddo trae spunto il simbolismo apocalittico relativo ad Armageddon, dall'ebraico Har-Meghiddòhn letteralmente Monte di Megiddo.
… poi UN PO’ DI STORIA
La battaglia di Megiddo vide scontrarsi il faraone egizio Thutmose III, appartenente alla XVIII dinastia (Nuovo Regno) e una coalizione di 330 principi canaaniti guidati dal re di Qadesh.
La data potrebbe essere il 16 aprile 1457 a.C. (secondo la Cronologia di Mezzo), sebbene altri studi riportino la battaglia nel 1482 o nel 1479 a.C.
La battaglia venne vinta dagli egizi e le forze canaanite si rifugiarono nella città di Megiddo, che venne quindi assediata.
Ristabilendo il dominio egizio in Palestina, il faraone Thutmose III iniziò il periodo di massima espansione dell'Egitto.
Thutmose
Thutmose dovette dividere il suo regno con la regina Hatshepsut (moglie di Thutmose II) per quasi vent'anni. Ella, più anziana, affidò a Thutmose III il comando delle truppe operanti alle frontiere orientali del Delta. Il faraone seppe addestrare l'esercito per ogni strategia bellica e con esso riuscì a penetrare nella regione di Qadesh, per scontarsi con una coalizione guidata dal monarca del paese, da sovrani del popolo dei Mitanni (così furono
chiamati gli Urriti conquistatori dell'Anatolia e della Siria settentrionale) ed altri della Palestina e della Siria.
La sua prima campagna militare, raggiungere la città-stato di Megiddo poco lontano da Nazaret e porta della Mesopotamia, fu certamente la più celebre.
Le fonti
Le fonti più generose da cui attingere notizie delle famose campagne siriane di Thutmose III si trovano in maggior numero a Karnak; la più dettagliata è nota come gli "Annali di Thutmose III", altre si trovano sulle pareti del corridoio intorno al sacrario del tempio di Amon ed altre ancora su due stele, la prima rinvenuta a Gabel Barkal nel tempio di Napata, l'altra a Ermontis a poca distanza da Tebe.
Le motivazioni
Nel 1484 a.C., circa, la città fortezza di Qadesh, situata tra il Libano e la Siria a circa 160 km da Damasco, era il centro della coalizione anti-egiziana di molti principati siriani (330) che sotto il regno di Thutmose I erano diventati di dominazione egiziana e che ora mal sopportavano tale condizione di dipendenza politica.
Essi avevano già formato un esercito di grande potenza. Anche se la posizione geografica di Qadesh era sicuramente favorevole, il suo sovrano preferì riunire questo esercito confederato nella città di Megiddo.
Thutmose III colse l'occasione della battaglia per emergere rispetto alla coreggente.
Egli si proponeva di ristabilire la supremazia egizia su tutto il territorio fenicio, palestinese e siriano.
L'avvicinamento
L'esercito egiziano attraversò il deserto, coprendo in dieci giorni i duecento Km che lo separava da Gaza, dopodiché si accinse a compiere la marcia conclusiva che li avrebbe portati alla catena montuosa oltre la quale si trovava Megiddo. Giunto ad Aruna, il faraone dovette prendere una grave decisione riguardante la strada da percorrere con le sue armate, riunì così il consiglio di guerra.
I casi erano tre: le due vie laterali erano larghe e agevoli, la prima conduceva a Taanach e l'altra a Djefti ma avrebbero allungato di molto la distanza, mentre vi era la possibilità di una strada centrale, talmente stretta che il carro d'oro del faraone ci sarebbe appena passato, e per di più, nel caso di un'imboscata, le truppe, non avrebbero avuto via di scampo.
L'unico lato positivo era che percorrendo la strettoia, si sarebbero accorciate notevolmente le distanze.
Il re optò proprio per quest’ultima soluzione, nonostante il disappunto dei suoi generali, convinto che un attacco da quella direzione avrebbe colto il nemico di sorpresa.
Gli ufficiali dell'esercito Egizio cercarono ancora di dissuadere il faraone che allora prese questa decisione: non avrebbe costretto il suo esercito a seguirlo, coloro che avrebbero voluto sarebbero stati liberi di scegliere le altre due strade.
L'esercito, compatto, decise di seguire il suo sovrano e dopo tre giorni di riposo la marcia riprese.
I soldati, in fila indiana, percorsero la gola in dodici ore.
La scelta di Thutmose III si rivelò la più sicura e veloce, i nemici, infatti, si aspettavano un attacco dalle due strade laterali, Thutmose scorgendoli da lontano capì che tutto era andato secondo i suoi piani e quando giunse nei pressi del torrente Kina si fermò finché non giunse anche l'ultimo dei suoi soldati, costretti a marciare in fila e molto lentamente.
Quando l'esercito fu tutto riunito nella pianura, il re fece rifocillare e riposare gli uomini, l'attacco sarebbe stato rimandato di qualche giorno, la luna nuova avrebbe portato migliori auspici.
La battaglia
Nel giorno della festività della Luna Nuova l'esercito si schierò per il combattimento: pur trovandosi di fronte forze immense, gli Egiziani riuscirono a mettere in fuga gli avversari che si rifugiarono dai propri accampamenti all'interno della città.
Anziché cogliere il momento favorevole, le truppe di Thutmose saccheggiarono il campo dei confederati rimasto abbandonato.
Iniziò l'assedio; gli egiziani scavarono un fossato intorno alle mura circondandolo con una palizzata: l'assedio durò tutta l'estate e l'inverno sino a dicembre quando Megiddo si arrese.
Furono fatti prigionieri circa cento principi ed alcune delle loro donne; solo il capo dell'insurrezione riuscì a fuggire.
L'esercito confederato però si era ormai disgregato.
I piccoli paesi della coalizione, disgiuntamente, non costituivano più alcun pericolo per la grande armata egizia e per il paese stesso.
Le fonti più generose da cui attingere notizie delle famose campagne siriane di Thutmose III si trovano in maggior numero a Karnak; la più dettagliata è nota come gli "Annali di Thutmose III", altre si trovano sulle pareti del corridoio intorno al sacrario del tempio di Amon ed altre ancora su due stele, la prima rinvenuta a Gabel Barkal nel tempio di Napata, l'altra a Ermontis a poca distanza da Tebe.
Le motivazioni
Nel 1484 a.C., circa, la città fortezza di Qadesh, situata tra il Libano e la Siria a circa 160 km da Damasco, era il centro della coalizione anti-egiziana di molti principati siriani (330) che sotto il regno di Thutmose I erano diventati di dominazione egiziana e che ora mal sopportavano tale condizione di dipendenza politica.
Essi avevano già formato un esercito di grande potenza. Anche se la posizione geografica di Qadesh era sicuramente favorevole, il suo sovrano preferì riunire questo esercito confederato nella città di Megiddo.
Thutmose III colse l'occasione della battaglia per emergere rispetto alla coreggente.
Egli si proponeva di ristabilire la supremazia egizia su tutto il territorio fenicio, palestinese e siriano.
L'avvicinamento
L'esercito egiziano attraversò il deserto, coprendo in dieci giorni i duecento Km che lo separava da Gaza, dopodiché si accinse a compiere la marcia conclusiva che li avrebbe portati alla catena montuosa oltre la quale si trovava Megiddo. Giunto ad Aruna, il faraone dovette prendere una grave decisione riguardante la strada da percorrere con le sue armate, riunì così il consiglio di guerra.
I casi erano tre: le due vie laterali erano larghe e agevoli, la prima conduceva a Taanach e l'altra a Djefti ma avrebbero allungato di molto la distanza, mentre vi era la possibilità di una strada centrale, talmente stretta che il carro d'oro del faraone ci sarebbe appena passato, e per di più, nel caso di un'imboscata, le truppe, non avrebbero avuto via di scampo.
L'unico lato positivo era che percorrendo la strettoia, si sarebbero accorciate notevolmente le distanze.
Il re optò proprio per quest’ultima soluzione, nonostante il disappunto dei suoi generali, convinto che un attacco da quella direzione avrebbe colto il nemico di sorpresa.
Gli ufficiali dell'esercito Egizio cercarono ancora di dissuadere il faraone che allora prese questa decisione: non avrebbe costretto il suo esercito a seguirlo, coloro che avrebbero voluto sarebbero stati liberi di scegliere le altre due strade.
L'esercito, compatto, decise di seguire il suo sovrano e dopo tre giorni di riposo la marcia riprese.
I soldati, in fila indiana, percorsero la gola in dodici ore.
La scelta di Thutmose III si rivelò la più sicura e veloce, i nemici, infatti, si aspettavano un attacco dalle due strade laterali, Thutmose scorgendoli da lontano capì che tutto era andato secondo i suoi piani e quando giunse nei pressi del torrente Kina si fermò finché non giunse anche l'ultimo dei suoi soldati, costretti a marciare in fila e molto lentamente.
Quando l'esercito fu tutto riunito nella pianura, il re fece rifocillare e riposare gli uomini, l'attacco sarebbe stato rimandato di qualche giorno, la luna nuova avrebbe portato migliori auspici.
La battaglia
Nel giorno della festività della Luna Nuova l'esercito si schierò per il combattimento: pur trovandosi di fronte forze immense, gli Egiziani riuscirono a mettere in fuga gli avversari che si rifugiarono dai propri accampamenti all'interno della città.
Anziché cogliere il momento favorevole, le truppe di Thutmose saccheggiarono il campo dei confederati rimasto abbandonato.
Iniziò l'assedio; gli egiziani scavarono un fossato intorno alle mura circondandolo con una palizzata: l'assedio durò tutta l'estate e l'inverno sino a dicembre quando Megiddo si arrese.
Furono fatti prigionieri circa cento principi ed alcune delle loro donne; solo il capo dell'insurrezione riuscì a fuggire.
L'esercito confederato però si era ormai disgregato.
I piccoli paesi della coalizione, disgiuntamente, non costituivano più alcun pericolo per la grande armata egizia e per il paese stesso.
… ed infine LA RICOSTRUZIONE
Da qui in poi entra in gioco il club Spadoni&Cannoni (per l’occasione rappresentato da Luca di Vicenza, Stefano di Trieste, John di Feltre e Giovanni di Caneva), con l’importante collaborazione di Stefano di Vicenza e Stefano di Bassano del Grappa.
Il 9 luglio 2011, in occasione della manifestazione VICENZA IN GIOCO organizzata dal bivaccovicenza all’interno della Villa Porto in quel di Montorso Vicentino, si è deciso di ricostruire la battaglia di Megiddo.
Allo scopo sono serviti:
- un tavolo da gioco di dim. 1,60 x 2,20 m
- circa un migliaio di miniature in 15mm (precisamente 1004)
- le mura della città di Megiddo
- paesaggistica varia quali terreno desertico, colline, palme, oasi, terreni impraticabili e fiume, il tutto in parte auto costruito e in parte acquistato da Abbiati Wargames
… … oltre ovviamente al regolamento: ARMATI 2nd Edition.
Eserciti
periodo BIBLICAL
CANAANITE, SYRIAN - army list size A
H6 e L10 (valori raddoppiati per l’occasione); Init. 5; BP17 (2+15)
così composto:
CORE
1 unità di L2CH - (Maryannu)* 3[1]0 +1 - Various/Bows
2 unità di L2CH - (Maryannu)* 2[0]0 +1 - Bows/Various
2 unità di FT - (Aweli Imitti)* 6[1]1 +1 - Spears/Swords
2 unità di FT - (Royal Archers)* 5[1]1 +1 - Bows
BONUS UNITS
4 unità di L2CH - (Maryannu)* 2[0]0 +1 - Bows/Various
2 unità di M2CH - (Ne’arim/Repa’im)* 3[1]0 +1 - Javelins
20 unità di LHI - (Habiru Mercenariesi)* 4[1]2 +1 - Various/Javelins
2 unità di FT - (Canaanite Levy)* 5[1]0 +1 - Spears
2 unità di FT - (Canaanite Levy)* 5[0]0 +1 - Bows
6 unità di SI - (Hupshu) 2[1]1 +2 - Bows
6 unità di SI - (Sutu/Habiru) 2[1]1 +2 - Bows
6 unità di SI - (Hebrew Mercenaries) 3[1]2 +2 - Slings
5 unità di SI - (Arabs) 3[1]2 +2 - Javelins
per complessivi:
318 punti (CORE+BONUS UNITS);
139 basette (compreso 3 unità comando: 1 L2CH & 2 FT);
443 miniature.
NEW KINGDOM EGYPTIAN - army list size C
H8 e L8 (valori raddoppiati per l’occasione); Init. 4; BP17 (2+15)
così composto:
CORE
3 unità di M2CH - (King Braves)* 4[1]0 +1 - Various/Bows
2 unità di FT - (Shooters)* 5[1]1 +1 - Bows
2 unità di SI - (Tjehemu) 3[1]2 +2 - Javelins
2 unità di SI - (Allies/Nakhtu-aa) 2[1]1 +2 - Bows
BONUS UNITS
8 unità di L2CH - (Chariots)* 2[0]0 +1 - Bows
8 unità di FT - (Strong Arm Boys)* 6[1]1 +1 - Spears
14 unità di FT- (Shooters)* 5[1]1 +1 - Bows
6 unità di SI - (Hupshu) 2[1]1 +2 - Bows
9 unità di SI - (Allies/Nakhtu-aa) 2[1]1 +2 - Bows
per complessivi:
318 punti (CORE+BONUS UNITS);
147 basette (compreso 3 unità comando: 1 M2CH & 2 L2CH);
561 miniature.
Mappa&Schieramenti
- un tavolo da gioco di dim. 1,60 x 2,20 m
- circa un migliaio di miniature in 15mm (precisamente 1004)
- le mura della città di Megiddo
- paesaggistica varia quali terreno desertico, colline, palme, oasi, terreni impraticabili e fiume, il tutto in parte auto costruito e in parte acquistato da Abbiati Wargames
… … oltre ovviamente al regolamento: ARMATI 2nd Edition.
Eserciti
periodo BIBLICAL
CANAANITE, SYRIAN - army list size A
H6 e L10 (valori raddoppiati per l’occasione); Init. 5; BP17 (2+15)
così composto:
CORE
1 unità di L2CH - (Maryannu)* 3[1]0 +1 - Various/Bows
2 unità di L2CH - (Maryannu)* 2[0]0 +1 - Bows/Various
2 unità di FT - (Aweli Imitti)* 6[1]1 +1 - Spears/Swords
2 unità di FT - (Royal Archers)* 5[1]1 +1 - Bows
BONUS UNITS
4 unità di L2CH - (Maryannu)* 2[0]0 +1 - Bows/Various
2 unità di M2CH - (Ne’arim/Repa’im)* 3[1]0 +1 - Javelins
20 unità di LHI - (Habiru Mercenariesi)* 4[1]2 +1 - Various/Javelins
2 unità di FT - (Canaanite Levy)* 5[1]0 +1 - Spears
2 unità di FT - (Canaanite Levy)* 5[0]0 +1 - Bows
6 unità di SI - (Hupshu) 2[1]1 +2 - Bows
6 unità di SI - (Sutu/Habiru) 2[1]1 +2 - Bows
6 unità di SI - (Hebrew Mercenaries) 3[1]2 +2 - Slings
5 unità di SI - (Arabs) 3[1]2 +2 - Javelins
per complessivi:
318 punti (CORE+BONUS UNITS);
139 basette (compreso 3 unità comando: 1 L2CH & 2 FT);
443 miniature.
NEW KINGDOM EGYPTIAN - army list size C
H8 e L8 (valori raddoppiati per l’occasione); Init. 4; BP17 (2+15)
così composto:
CORE
3 unità di M2CH - (King Braves)* 4[1]0 +1 - Various/Bows
2 unità di FT - (Shooters)* 5[1]1 +1 - Bows
2 unità di SI - (Tjehemu) 3[1]2 +2 - Javelins
2 unità di SI - (Allies/Nakhtu-aa) 2[1]1 +2 - Bows
BONUS UNITS
8 unità di L2CH - (Chariots)* 2[0]0 +1 - Bows
8 unità di FT - (Strong Arm Boys)* 6[1]1 +1 - Spears
14 unità di FT- (Shooters)* 5[1]1 +1 - Bows
6 unità di SI - (Hupshu) 2[1]1 +2 - Bows
9 unità di SI - (Allies/Nakhtu-aa) 2[1]1 +2 - Bows
per complessivi:
318 punti (CORE+BONUS UNITS);
147 basette (compreso 3 unità comando: 1 M2CH & 2 L2CH);
561 miniature.
Mappa&Schieramenti
Cercando di simulare il più possibile gli schieramenti storici si è dapprima posizionato sul campo da gioco l’esercito egizio così suddiviso:
- sul fianco sinistro il 30% degli effettivi suddiviso in 2 divisioni pesanti (H2) e 4 divisioni leggere (L4);
- al centro il 50% delle forze al comando del faraone ThutmoseIII, di cui una parte ancora all’interno del Passo di Aruna (H4; L2);
- sul fianco destro il restante 20% (H2; L2) protegge il campo egiziano e la via di Taanach.
La morte del faraone causa la sconfitta egizia.
Successivamente si sono disposti i cananei sulle colline, con schieramento nascosto agli egiziani a causa della delicata manovra di avvicinamento, che non ha permesso un'adeguata esplorazione.
Si sono posti tenendo la città di Megiddo sul fianco destro e con la via di Taanach e il fiume Qyna sul fianco sinistro.
I cananei non hanno un vero e proprio comandante generale, ma bensì 3 unità-comando.
La perdita di due di queste causa la sconfitta.
- sul fianco sinistro il 30% degli effettivi suddiviso in 2 divisioni pesanti (H2) e 4 divisioni leggere (L4);
- al centro il 50% delle forze al comando del faraone ThutmoseIII, di cui una parte ancora all’interno del Passo di Aruna (H4; L2);
- sul fianco destro il restante 20% (H2; L2) protegge il campo egiziano e la via di Taanach.
La morte del faraone causa la sconfitta egizia.
Successivamente si sono disposti i cananei sulle colline, con schieramento nascosto agli egiziani a causa della delicata manovra di avvicinamento, che non ha permesso un'adeguata esplorazione.
Si sono posti tenendo la città di Megiddo sul fianco destro e con la via di Taanach e il fiume Qyna sul fianco sinistro.
I cananei non hanno un vero e proprio comandante generale, ma bensì 3 unità-comando.
La perdita di due di queste causa la sconfitta.
I PREPARATIVI
Strategia&Tattica
L’esercito egiziano è sì composto da carri leggeri, ma principalmente (e direi soprattutto) da fanteria pesante e schermagliatori tutti muniti di arco; dispone poi di alcune unità di elitè della Guardia Reale e di carri pesanti sotto il diretto comando del faraone.
La sua tattica consiste nel:
- mantenere una posizione “neutrale” sul suo fianco destro per evitare aggiramenti da parte dei L2CH nemici e proteggere il proprio campo ed eventualmente“tagliare” la via di fuga al Cananeo lungo la via di Taanach;
- al centro proteggere con i propri carri M2CH l’uscita e lo schieramento delle divisioni ancora all’interno del passo di Aruna; mentre con le proprie fanterie pesanti, protette a loro volta dalle unità di schermagliatori, tutte armate di arco e frecce, tirare ed avanzare verso il centro dello schieramento nemico ritenendolo il punto più “debole”;
- le unità presenti sul fianco sinistro devono tenere sotto pressione le difese nemiche ed evitare una fuga verso la città di Megiddo, oltre ovviamente a proteggere il proprio fianco con le unità della Guardia Reale.
L’esercito della coalizione è sicuramente più leggero ma più mobile del proprio nemico; inoltre occupa una posizione migliore, trovandosi su delle piccole alture/colline.
Il personaggio pù carismatico, il Re di Qadesh, ha previsto di:
- attaccare l’ala sinistra nemica tentando una manovra di aggiramento;
- far scendere le proprie unità dalle colline per colpire a più riprese il fianco destro egiziano;
- e al centro, una volta persa la protezione degli schermagliatori, muovere con le proprie fanterie LHI e FT ed attaccare gli arcieri nemici per evitare di subire troppe perdite al tiro.
L’esercito egiziano è sì composto da carri leggeri, ma principalmente (e direi soprattutto) da fanteria pesante e schermagliatori tutti muniti di arco; dispone poi di alcune unità di elitè della Guardia Reale e di carri pesanti sotto il diretto comando del faraone.
La sua tattica consiste nel:
- mantenere una posizione “neutrale” sul suo fianco destro per evitare aggiramenti da parte dei L2CH nemici e proteggere il proprio campo ed eventualmente“tagliare” la via di fuga al Cananeo lungo la via di Taanach;
- al centro proteggere con i propri carri M2CH l’uscita e lo schieramento delle divisioni ancora all’interno del passo di Aruna; mentre con le proprie fanterie pesanti, protette a loro volta dalle unità di schermagliatori, tutte armate di arco e frecce, tirare ed avanzare verso il centro dello schieramento nemico ritenendolo il punto più “debole”;
- le unità presenti sul fianco sinistro devono tenere sotto pressione le difese nemiche ed evitare una fuga verso la città di Megiddo, oltre ovviamente a proteggere il proprio fianco con le unità della Guardia Reale.
L’esercito della coalizione è sicuramente più leggero ma più mobile del proprio nemico; inoltre occupa una posizione migliore, trovandosi su delle piccole alture/colline.
Il personaggio pù carismatico, il Re di Qadesh, ha previsto di:
- attaccare l’ala sinistra nemica tentando una manovra di aggiramento;
- far scendere le proprie unità dalle colline per colpire a più riprese il fianco destro egiziano;
- e al centro, una volta persa la protezione degli schermagliatori, muovere con le proprie fanterie LHI e FT ed attaccare gli arcieri nemici per evitare di subire troppe perdite al tiro.
I PARTECIPANTI & GLI SCHIERAMENTI
Svolgimento
Al centro, il faraone ordina subito ai suoi schermagliatori e ai suoi arcieri pesanti di scoccare il più alto numero di frecce contro la prima linea del cananeo composta a sua volta da truppe leggere a protezione delle fanterie LHI ed FT.
Nel giro di un paio di turni, perse tutte le proprie unità leggere, il Re di Qadesh ordina alle sue fanterie di scendere dalla collina ed attaccare la linea egizia per evitare di essere distrutte dal tiro nemico.
Ed iniziano feroci e cruente le mischie tra LHI (Fv4) e FT (Fv5) … …il cananeo lotta e resiste con tenacia ed abnegazione, ma la fatica dopo alcuni turni comincia a fare la differenza.
Sul fianco destro in parte il fiume ed in parte l’attenta condotta del generale egiziano, impedisce che i L2CH cananei abbiano libero movimento; diversi i tentativi e attacchi da parte dei carri leggeri, tutti ben rintuzzati dal valente comandante egiziano.
Tutt’altra musica sul fianco sinistro egiziano:
i carri leggeri attaccano le unità di SI che ritirandosi dietro le linee fanno si che gli equipaggi dei carri egizi si trovino davanti la ben più forte ed abile divisione di LHI che ben presto ha la meglio … … dopo 4 turni di gioco tutti i L2CH egizi sono eliminati.
Ora però le fanterie LHI si trovano a combattere con le divisioni di FT fresche ma molto meno mobili … … ne risulta che turno dopo turno l’ala sinistra egiziana comincia a scricchiolare.
Tant’è che il faraone pensa di far convergere i propri M2CH e le unita della Guardia Reale per tamponare l’eventualità di un aggiramento.
Per darvi un’idea dell’asprità dello scontro sul fianco sinistro egiziano e della difficoltà del comandante egizio a combattere contro fanterie più mobili, dovete sapere che alla fine della battaglia, tutti i BP subiti dall’esercito del faraone provengono proprio da perdite della propria ala sinistra!!!
Al centro, il faraone ordina subito ai suoi schermagliatori e ai suoi arcieri pesanti di scoccare il più alto numero di frecce contro la prima linea del cananeo composta a sua volta da truppe leggere a protezione delle fanterie LHI ed FT.
Nel giro di un paio di turni, perse tutte le proprie unità leggere, il Re di Qadesh ordina alle sue fanterie di scendere dalla collina ed attaccare la linea egizia per evitare di essere distrutte dal tiro nemico.
Ed iniziano feroci e cruente le mischie tra LHI (Fv4) e FT (Fv5) … …il cananeo lotta e resiste con tenacia ed abnegazione, ma la fatica dopo alcuni turni comincia a fare la differenza.
Sul fianco destro in parte il fiume ed in parte l’attenta condotta del generale egiziano, impedisce che i L2CH cananei abbiano libero movimento; diversi i tentativi e attacchi da parte dei carri leggeri, tutti ben rintuzzati dal valente comandante egiziano.
Tutt’altra musica sul fianco sinistro egiziano:
i carri leggeri attaccano le unità di SI che ritirandosi dietro le linee fanno si che gli equipaggi dei carri egizi si trovino davanti la ben più forte ed abile divisione di LHI che ben presto ha la meglio … … dopo 4 turni di gioco tutti i L2CH egizi sono eliminati.
Ora però le fanterie LHI si trovano a combattere con le divisioni di FT fresche ma molto meno mobili … … ne risulta che turno dopo turno l’ala sinistra egiziana comincia a scricchiolare.
Tant’è che il faraone pensa di far convergere i propri M2CH e le unita della Guardia Reale per tamponare l’eventualità di un aggiramento.
Per darvi un’idea dell’asprità dello scontro sul fianco sinistro egiziano e della difficoltà del comandante egizio a combattere contro fanterie più mobili, dovete sapere che alla fine della battaglia, tutti i BP subiti dall’esercito del faraone provengono proprio da perdite della propria ala sinistra!!!
VI° TURNO
IX° TURNO
XI° TURNO
Purtroppo però per il re di Qadesh, le truppe rimaste sono poche ed esauste; le perdite cominciano a farsi pesanti e a far crollare definitivamente il morale del Caneneo è l’errore che commette con i carri leggeri sul suo fianco sinistro:
2 unità vengono prese sul fianco dai carri egiziani e vengono distrutte;
ed altre tre unità di L2CH non sfruttano la possibilità di un’evasione e i carri egizi hanno, vincendo l’iniziativa, di prenderli sul fianco e ottenere in un solo turno ben 5BP distruggendo tutti i carri nemici.
Ma qui si ha l’unica esitazione del saggio e valente comandante egiziano!!!
Preoccupato di mettere i propri carri in una situazione difficile non ordina l’attacco, nonostante i ripetuti e svariati segnali dell’altro generale e del suo faraone.
2 unità vengono prese sul fianco dai carri egiziani e vengono distrutte;
ed altre tre unità di L2CH non sfruttano la possibilità di un’evasione e i carri egizi hanno, vincendo l’iniziativa, di prenderli sul fianco e ottenere in un solo turno ben 5BP distruggendo tutti i carri nemici.
Ma qui si ha l’unica esitazione del saggio e valente comandante egiziano!!!
Preoccupato di mettere i propri carri in una situazione difficile non ordina l’attacco, nonostante i ripetuti e svariati segnali dell’altro generale e del suo faraone.
XII° TURNO
Esito
Nonostante questa piccola esitazione, troppa è la precisione al tiro degli arcieri e superiore la forza delle fanterie pesanti Egizie.
Dopo una strenua resistenza, al 14.esimo turno cade anche la 17.ma“unità chiave” e l’esercito Cananeo va in rotta e si disperde inseguito dai L2CH nemici
CANAANITE, SYRIAN BP 17 -versus- NEW KINGDOM EGYPTIAN BP 5
Nonostante questa piccola esitazione, troppa è la precisione al tiro degli arcieri e superiore la forza delle fanterie pesanti Egizie.
Dopo una strenua resistenza, al 14.esimo turno cade anche la 17.ma“unità chiave” e l’esercito Cananeo va in rotta e si disperde inseguito dai L2CH nemici
CANAANITE, SYRIAN BP 17 -versus- NEW KINGDOM EGYPTIAN BP 5