25 ottobre 1415
AGINCOURT
Guerra dei 100 anni
PREMESSA:
(fonte Wikipedia)
“ … … I negoziati tra i due paesi rivali si interruppero e Enrico continuò a preparare l'invasione della Francia.
La spedizione fu preparata con cura, era stata predisposta una grande quantità di materiale bellico (macchine d'assedio, pezzi d'artiglieria e pontoni e anche armature e armi, immagazzinate dentro a delle botti) raccolto dai provveditori reali, nei magazzini di Londra.
Enrico però, per dichiarare guerra aveva bisogno di un grande esercito e di una grande flotta, mentre nel momento in cui lui salì al trono aveva a disposizione una piccolissima flotta di sole sei navi; dopo due anni riuscì comunque a farle diventare il doppio con la
costruzione di navi presso i cantieri di Southampton, ma non erano ancora abbastanza per occupare i porti francesi:
dovette acquistare diverse imbarcazioni dall'Olanda, e così riuscì con gli sforzi di tutte le città del Regno a mettere assieme una buona flotta.
Risolto il problema della flotta bisognava allestire l'esercito terrestre:
convocò i nobili del regno che dovevano rispondere alla chiamata d'armi e reclutare i piccoli contingenti dei loro castelli, inoltre emanò una coscrizione temporanea in modo da reclutare milizie e volontari a sue spese per un periodo temporaneo.
L'esercito però era ancora insufficiente, e così il Re Enrico chiese aiuto alle città del regno che potevano offrire un po' di soldi, in cambio Enrico avrebbe dato la Corona del defunto re Riccardo II e Londra mise assieme 10.000 sterline, ma la corona di Riccardo II andò invece al comune di Norfolk, che diede alle casse dello stato 1000 sterline.
Inoltre alla chiamata dovevano rispondere anche frati, preti, abati e vescovi insieme a tutti i componenti del clero e fu imposta una tassa al popolo (compresi i mercanti stranieri che erano anche loro obbligati a pagare questa tassa) per l'allestimento dell'esercito per la Campagna contro l'odiata Francia.
Alla fine il Re Enrico mise assieme un esercito di 12.000 uomini e 20.000 cavalieri (nella battaglia di Azincourt ne arrivarono solo 6000 di quelli partiti dall'Inghilterra).
E così Il 13 agosto 1415, la flotta inglese arrivò a Cap de la Hève, alla foce della Senna, nei pressi di Le Havre, il 14 l'esercito inglese era sbarcato e alcuni giorni dopo mise l'assedio a Harfleur, porto che avrebbe, una volta conquistato, fatto da tramite per il suo esercito.
Contro ogni aspettativa la popolazione di Harfleur si era preparata al lungo assedio che avrebbe dettato l'esercito inglese, rinforzate le mura e allagata la pianura circostante, costrinse l'esercito della corona ad un duro assedio.
Col passare del tempo, tanto tra gli assediati quanto tra gli assedianti, iniziava a scarseggiare il cibo e l'aria poco salubre delle paludi, il duro lavoro imposto ai soldati per creare efficaci avamposti d'attacco (trincee) e viceversa difendersi (la popolazione era spesso chiamata a ricostruire le mura della città rovinate dai colpi d'artiglieria), le umide notti, iniziarono a far pagare pegno, epidemie di febbri e dissenteria devastarono l'esercito inglese e la popolazione stessa.
Il 22 settembre 1415 la città cadde e, dopo alcuni giorni, re Enrico decise, contro il parere di tutti, di proseguire la sua marcia verso Calais, dove avrebbe voluto svernare.
Lasciato un piccolo contingente di 1200 uomini a difendere Harfleur, il re iniziò la propria marcia con un seguito di circa 6000 uomini, di cui 5000 arcieri e solo 1000 uomini d'arme.
Nel frattempo, conti, duchi, signorotti e nobili di tutta la Francia, avevano risposto alla chiamata alle armi fatta dal Delfino di Francia e dal re; ma l'esercito, anche se numericamente ben fornito, si era riunito presso la città di Rouen, solo ad ottobre, e le forze giunte sotto la guida dei duchi di Berry, d'Alençon, di Borbone e d'Angiò, si riunirono sotto il comando del connestabile di Francia, Carlo I d'Albret.
Durante la marcia dell'invasore verso Calais, l'esercito francese cercò più volte, senza apprezzabili risultati, di tendere imboscate che indebolissero fino alla distruzione l'esercito inglese, che, arrivato in Piccardia, si trovò di fronte l'armata francese.
Nonostante il parere negativo del duca di Berry, i nobili francesi approvarono, non senza disaccordi, un attacco frontale che annientasse il nemico.
Due araldi vennero inviati ad Enrico dai nobili francesi, essi riferirono al re che dal momento che lui era venuto a conquistare il loro paese, i francesi l'avrebbero combattuto in qualsiasi luogo e momento.
Enrico replicò dicendo che avrebbe proseguito la propria marcia verso Calais e che i francesi avrebbero ostacolato la sua marcia a loro rischio e pericolo, poi ricompensò gli araldi con dell'oro e accampò il proprio esercito nella cittadina di Maisoncelle.
All'alba del 25 ottobre 1415, giorno di San Crispino e Crispiniano, i due eserciti cominciarono a schierarsi.
I francesi schierarono il loro esercito nella pianura adiacente tra Agincourte Tramecourt, come per sbarrare la via verso Calais; ordinato su tre file di uomini, lo schieramento francese prevedeva l'utilizzo di uomini d'arme appiedati al centro, sostenuti da arcieri e
balestrieri e, ai lati, formazioni di cavalleria pesante.
Dal canto suo, Enrico V, schierò in tre piccole formazioni gli uomini d'arme capitanate dal duca di York, da Lord Camoys e dal re in persona.
Gli armigeri vennero rafforzati dagli arcieri che, in formazioni triangolari, andarono a comporre una linea d'attacco leggermente concava.
Alle undici del 25 ottobre del 1415, si iniziò la battaglia … …”
Nonostante il parere negativo del duca di Berry, i nobili francesi approvarono, non senza disaccordi, un attacco frontale che annientasse il nemico.
Due araldi vennero inviati ad Enrico dai nobili francesi, essi riferirono al re che dal momento che lui era venuto a conquistare il loro paese, i francesi l'avrebbero combattuto in qualsiasi luogo e momento.
Enrico replicò dicendo che avrebbe proseguito la propria marcia verso Calais e che i francesi avrebbero ostacolato la sua marcia a loro rischio e pericolo, poi ricompensò gli araldi con dell'oro e accampò il proprio esercito nella cittadina di Maisoncelle.
All'alba del 25 ottobre 1415, giorno di San Crispino e Crispiniano, i due eserciti cominciarono a schierarsi.
I francesi schierarono il loro esercito nella pianura adiacente tra Agincourte Tramecourt, come per sbarrare la via verso Calais; ordinato su tre file di uomini, lo schieramento francese prevedeva l'utilizzo di uomini d'arme appiedati al centro, sostenuti da arcieri e
balestrieri e, ai lati, formazioni di cavalleria pesante.
Dal canto suo, Enrico V, schierò in tre piccole formazioni gli uomini d'arme capitanate dal duca di York, da Lord Camoys e dal re in persona.
Gli armigeri vennero rafforzati dagli arcieri che, in formazioni triangolari, andarono a comporre una linea d'attacco leggermente concava.
Alle undici del 25 ottobre del 1415, si iniziò la battaglia … …”
RICOSTRUZIONE:
Eserciti composti da miniature in scala 15mm
1 basetta di fanteria = 500 uomini
1 basetta di arcieri/balestrieri = 250 uomini
1 basetta di cavalleria = 500 uomini
Scala terreno 1 pollice = 10 metri
ARMY LIST:
French 100 Years War
H4 - L2 - BP8 - Init. 6
24.500 uomini (14.000 fanti, 2.000 balestrieri & 8.500 cavalieri)
Generale: Carlo I d'Albret
3- KN (d)* 6[2]0 +2 - Lances (veterani)
6- MA (d)* 5[1]0 +2 - Lances
7- FT* 5[1]1 +1 - Various
4- LHI 2[1]1 +1 - X-Bows
per complessive 190 miniature in 54 basette
English 100 Years War
H5 - L0 - BP6 -Init. 5
7.000 uomini (1.000 fanti, 5.000 arcieri & 1.000 cavalieri)
Generale: re Enrico V
1- KN (d)* 6[2]0 +2 - Lances (veterani)
1- MA (d)* 5[1]0 +2 - Lances
10- LB* 4[1]1 +1 - Longbows
per complessive 72 miniature in 24 basette
ESITO:
vittoria dei FRENCH dopo poco meno di due ore e 14 turni di gioco con il punteggio di:
4 BP subiti dai French 100 Years War pari a 64 punti
-vs-
il re Enrico V e 6 BP subiti dagli English 100 Years War per complessivi 68 punti
DETTAGLIO delle PERDITE:
French 100 Years War (24%)
6.000 uomini (1.500 fanti, 2.000 balestrieri & 2.500 cavalieri)
3- KN (d)*
1- FT*
4- LHI (balestrieri)
English 100 Years War (57%)
re Enrico V
4.000 uomini (1.000 fanti, 2.000 arcieri & 1.000 cavalieri)
1- KN*
1- MA (dismounted)*
4- LB* (arcieri)