9 agosto 48 a.C.
FARSALO
Coordinate: 39°18′ N - 22°23′ E
PREMESSA:
(fonte Wikipedia)
… perché Farsalo!
Dopo aver portato a termine con successo la sua campagna di Gallia, Cesare si guadagnò numerosi nemici tra i rappresentanti dell'aristocrazia senatoria romana.
Inoltre, dopo che Marco Licinio Crasso era morto nel 53 a.C. a Carre, l'accordo triumvirale tra Cesare e Pompeo era divenuto di fatto nullo.
Il senato, dunque, guidato dallo stesso Pompeo, tentò in ogni modo di costringere Cesare ad abbandonare i suoi poteri proconsolari, ma il generale delle Gallie rifiutò di congedare i propri uomini, e, in risposta, nella notte tra il 10 gennaio e l'11 gennaio del 49 a.C. varcò il fiume Rubicone, che segnava il confine che nessun generale poteva superare in armi.
L'atto di forza di Cesare costituì a tutti gli effetti una dichiarazione di guerra contro il sistema repubblicano.
Preludio alla battaglia
Penetrato sul suolo italiano, Cesare riuscì in breve tempo a prendere il controllo della zona centro-settentrionale della penisola.
Pompeo, invece, preferì lasciare Roma e radunare le sue forze a Brindisi … … e poi fuggire con la sua potente flotta in Epiro … … stabilendosi in un posizione vantaggiosa presso Dyrrhachium
Cesare, tornato in Italia, s'imbarcò a Brindisi e riuscì ad aggirare la flotta di Pompeo per sbarcare, il 5 gennaio 48 a Paleste. Pompeo non ritenne opportuno attaccare il pericoloso nemico mentre si trovava ancora in condizioni di netta inferiorità, e preferì rafforzare la propria posizione … …
Cesare, ricongiuntosi poi, con le forze condotte dal suo legato Marco Antonio, giunto anch'egli in Epiro, Cesare, conquistate alcune città costiere, si spinse fino a Dyrrhachium e accerchiò lo schieramento pompeiano. Dopo alcuni scontri, tuttavia, Pompeo, facendo valere la propria superiorità numerica, riuscì a sfondare le linee di Cesare.
Il leader dei populares si vide allora costretto a seguire una strategia obbligata:
l'unico modo per avere la meglio sulle forze pompeiane era quello di affrontarle in una battaglia campale, dove l'esperienza dei veterani di Cesare avrebbe costituito un vantaggio considerevole.
Pompeo, dal canto suo, evitò di inseguire le truppe cesariane che si ritiravano da Dyrrachium, e non seppe così approfittare delle possibilità che la sua vittoria gli offriva … …
Forze in campo
Cesare
Le forze di Cesare, alla vigilia della battaglia, erano composte nel complesso da circa 22.000 uomini, suddivisi in otto legioni e 1.000 cavalieri.
Si trattava per lo più dei legionari che avevano seguito Cesare nella lunga campagna di Gallia, particolarmente legati al loro comandante, per il quale si sarebbero battuti fino alla morte anche in condizioni disperate … ...
È difficile conoscere come fosse composto l'intero schieramento delle forze messe in campo da Cesare a Farsalo … …
Le forze schierate da Cesare erano così disposte:
la legione X all'ala destra sotto il comando di Publio Cornelio Silla,
le legioni VIII e VIIII (queste ultime due con numero di effettivi dimezzati) all'ala sinistra sotto il comando di Marco Antonio;
al centro le restanti cinque legioni, tra cui la legio XI e la legio XII agli ordini di Gneo Domizio Calvino
Cesare disponeva, inoltre, di altre due/sette coorti che preferì lasciare a guardia del campo e delle salmerie.
Pompeo
Le forze in campo messe da Pompeo erano, secondo lo stesso Cesare, più del doppio superiori alle sue, e constavano di 45.000 fanti, 2.000 beneficiari veterani e 7.000 cavalieri.
All'ala sinistra sotto il comando dello stesso Pompeo erano schierate le due legioni che per decreto del senato erano state cedute da Cesare a Pompeo in previsione di una spedizione contro i Parti, vale a dire la legio I e la III oltre all'intera cavalleria, gli arcieri ed i frombolieri.
Al centro si trovavano le legioni siriache con il legato Quinto Cecilio Metello Pio Scipione Nasica,
all'ala destra erano schierate, la legione proveniente dalla Cilicia (la Gemella nata dalla fusione di due precedenti legioni, una delle quali era la XVIII Cornelei Spinteri), insieme alle coorti spagnole (di cui probabilmente faceva parte anche una V legione) e condotte da Lucio Afranio.
Schema della battaglia
Cesare ebbe un altro vantaggio, che si rivelerà decisivo per le sorti della battaglia.
Il comandante della cavalleria di Pompeo era infatti Tito Labieno, che aveva combattuto con lui in Gallia prima di passare al nemico. Labieno era abituato ad applicare una tattica che consisteva nell'attaccare sul lato debole dell'avversario, per poi convergere verso il centro contro il grosso dell'esercito nemico.
Lo schema tipico delle battaglie consisteva nello schierare gli eserciti con il grosso delle truppe in mezzo e due ali, spesso di cavalleria, che si confrontavano fra loro.
Il confronto tra le ali costituiva il cuore della battaglia perché la parte vincente poteva poi aggredire il centro dello schieramento nemico con notevoli possibilità di successo.
Cesare quindi staccò dal lato destro sei coorti di soldati, i più esperti, e li posizionò come riserva, rompendo lo schema classico.
Separando le coorti dall'ala, oltre ad avere una unità mobile pronta ad accorrere nel momento del bisogno, il generale mostrò contemporaneamente un finto lato debole … …
Pompeo schierò la sua fanteria pesante in formazione allargata per impressionare il nemico, e, non appena iniziò la battaglia, Labieno mosse la sua cavalleria all'attacco del lato destro, mentre il grosso della fanteria di Cesare guidato da Marco Antonio attaccò il centro dello schieramento nemico, rimasto, per ordine di Pompeo, fermo ad aspettare la carica nemica … …
Quando la cavalleria di Labieno venne a contatto con l'ala destra dell'esercito di Cesare, questi fece muovere la riserva e stringere i cavalieri avversari in una tenaglia: l'unica possibilità di salvezza per Labieno e i suoi fu la ritirata … …
Sentendosi sicuro sul lato più debole, Marco Antonio fece avanzare all'attacco i propri fanti, mentre il grosso dell'esercito di Pompeo, vedendo sconfitti e in ritirata i cavalieri su cui erano riposte le speranze di vittoria, cedette terreno demoralizzato.
Con la ritirata di Labieno e la perdita di due fronti su tre, Pompeo considerò perduta la battaglia e si ritirò insieme a tutto lo stato maggiore.
In questo modo salvò la sua vita e quella di tutti i suoi ufficiali (tranne Lucio Domizio Enobarbo), ma perse quella di 15 000 soldati, mentre le perdite di Cesare ammontarono in tutto ad appena duecento uomini.
RICOSTRUZIONE:
La nostra ricostruzione è stata fatta utilizzando il regolamento ARMATI 2nd Edition e organizzando i due eserciti “costruendo” i due army list seguendo le indicazioni della lista warflute:
“Late Republican Legions 102BC - 49BC”
(Author: Luxor)
Scala miniature in 15mm:
1 basetta di fanteria pesante = 1000 uomini
1 basetta di fanteria leggera = 500 uomini
1 basetta di cavalleria = 500 uomini
Scala terreno:
1 pollice = 10 metri
ARMY LIST:
POPULARES
H5 - L3 - BP3 - Init. 6
Comandante: Gaio Giulio Cesare (+2)
Generali: Marco Antonio e Publio Cornelio Silla (+1)
28.000 uomini (27.000 fanti & 1.000 cavalieri)
102 punti
1- COH (Caesar's 10th Legion)* 8[2]2 +2 - Pila and Swords - veterana
2- COH (Experienced Legionaries)* 7[2]2 +2 - Pila and Swords
3- FT (Legions)* 7[2]2 +2 - Pila and Swords
2- LHI (Antesignani) 4[1]2 +1 - Pila and Swords
1- SI (Allies) 3[1]2 +1 - Javelins
1- HC (German)* 5[0]0 +1 - Various
per complessive 118 miniature in 32 basette
-versus-
OPTIMATES
H5 - L3 - BP7 - Init. 6
Comandante: Gneo Pompeo Magno (+2)
Generali: Tito Labieno e Lucio Afranio (+1)
56.000 uomini (49.000 fanti & 7.000 cavalieri)
180 punti
5- FT (Legions)* 7[2]2 +2 - Pila and Swords
6- FT (Raw)* 6[2]2 +2 - Pila and Swords
1- SI (Allies) 3[1]2 +1 - Javelins
1- SI (Allies) 3[1]2 +1 - Slings
3- SI (Allies) 2[1]1 +1 - Bows
4- HC (Allied)* 4[0]0 +1 - Various
3- LC (Allied) 2[0]0 +1 - Javelins
per complessive 232 miniature in 68 basette
SVOLGIMENTO DELLA BATTAGLIA:
Le immagini che seguono riprendono lo svolgimento delle varie fasi della battaglia e sono state scattate all'inizio di ogni turno di gioco
I° TURNO
II° TURNO
III° TURNO
IV° TURNO
V° TURNO
VI° TURNO
VII° TURNO
VIII° TURNO
IX° TURNO
X° TURNO
XI° TURNO
XII° TURNO
ESITO:
dopo circa tre ore effettive di gioco e 12 turni, la battaglia ha decretato vincitore i POPULARES, in virtù del seguente punteggio:
2 BP subiti dai Populares pari a 38 punti
-vs-
7 BP subiti dagli Optimates (compreso un generale) per complessivi 91 punti
DETTAGLIO delle PERDITE:
Populares (29%)
8.000 uomini (4.000 legionari, 3.000 fanti leggeri & 1.000 cavalieri)
1- FT (Legions)*
2- LHI (Antesignani)
1- SI (Allies)
1- HC (German)*
Optimates (31%)
18.000 uomini (8.000 legionari, 4.000 fanti leggeri & 6.000 cavalieri)
1 Generale (Tito Labieno)*
2- FT (Raw)*
4- SI (Allies)
4- HC (Allied)*
2- LC (Allied)