RECENSIONI
cari amici armattiani e wargamer,
in questa pagina si vuole dare spazio a chi vuole scrivere:
commenti;
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critiche;
valutazioni;
articoli;
recensioni
inerenti al regolamento ARMATI 2nd edition
Per poter inserire il proprio testo basta inviare una mail a:
[email protected]
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1 settembre 2011
dall’inviato MICHELE D’AGOSTINO
ARMATI II – ADVANCED ARMY LIST
Scheda n° 04
Nome Lista: Later Hoplites Greek
Liste Base: Greek (Greek Confederacy)
Quando, nel 338 a.c., Filippo II il Macedone, padre di Alessandro Magno, invase l’Ellade, le polis greche (Ebea, Corinto, Megara, Leuca, Corcira ed altre),
guidate da Atene e Tebe, si allearono per cercare di contrastare i “Barbari” del Nord.
Purtroppo per loro furono sconfitte nella battaglia di Cheronea, 338 a.c., episodio che segnò la fine della libertà per la Grecia, in pratica fino al ‘900, anche se gli Spartani nell’autunno del 331 a.c., subito dopo la battaglia di Gaugamela, provarono ancora a ribellarsi ma furono sconfitti da Antipatro, reggente di
Macedonia in vece di Alessandro.
La Fanteria Pesante
La fanteria pesante greca era formata dai famosi Hoplites (dal nome del loro grande scudo, l’Hoplon), fanti che combattevano in una formazione serrata, schierati su 8-10 file, dotati di Panoplia, corazza di cuoio o metallo, elmo, scudo, schinieri, spada corta e una lancia lunga dai 2 ai 3 metri.
A Cheronea il fianco destro della linea di battaglia era occupato dalla Banda Sacra Tebana, un battaglione di 300 fanti addestratissimi, probabilmente formato da 150 coppie di “amanti”.
In quest’epoca però, una buona parte di essi non era più equipaggiata nel “vecchio stile” ma, aveva adottato, anche per questione di costi e di addestramento, un nuovo equipaggiamento; questi Hoplites erano detti “Ificratei” dal nome del generale ateniese Ificrate che, nel 375 a.c., mentre era al servizio del re persiano Artaserse, aveva trasformato 12.000 Peltasti Greci in Opliti, dotandoli di uno scudo più grande (il Taka persiano, a forma di 8) e di una lancia più lunga (3,5 – 4,0 metri).
La Fanteria Leggera
La fanteria leggera greca era formata prevalentemente da lanciatori di giavellotto (Psiloi); nei secoli passati, ogni unità di Hoplitesaveva la sua unità
di Psiloi, schierata direttamente davanti, pronta a “proteggere” i fanti pesanti dagli schermagliatori nemici.
In seguito, il numero di Psiloifu progressivamente ridotto e furono inserite unità di arcieri Cretesi e frombolieri di Rodi; inoltre erano spesso reclutati peltasti mercenari Greci e Traci.
La Cavalleria Pesante
I Greci avevano sempre trascurato la cavalleria pesante, che sul campo di battaglia aveva spesso un ruolo simbolico; in seguito alle esperienze delle
guerre contro i persiani, Ateniesi e Tebani crearono unità di cavalleria pesante “da battaglia” ma, in genere, i greci preferirono arruolare mercenari Tessali e Traci.
La Cavalleria Leggera
Anche la cavalleria leggera greca era formata fondamentalmente da mercenari Tessali e Traci, armati di pugnale o piccola spada e di un elevato numero di giavellotti.
Atene aveva uno squadrone di arcieri a cavallo, forse mercenari Sciti, reclutati in oriente.
Later Greek Hoplites
H:4; L:3; BP:2; Init:4
CORE
5-PH (Hoplites)* 6[1]0 +1 Spears
2-LI (Peltasti Greci) 4[1]2 +1 Javelins
2-SI (Psiloi) 2[1]2 +2 Javelins
Bonus Units
1-MN (Banda Sacra Tebana)* 8[2]2 +2 Spears (14) Wheel&Move
3-PH (Spartiati)* 8[1]0 +2 Spears (14)
4-PH (Hoplites Tebani ed Ateniesi)* 7[1]0 +2 Spears (12)
3-PH (Hoplites Lacedemoni)* 7[1]0 +2 Spears (12)
4-PH (Hoplites)* 6[1]0 +1 Spears (9)
1-HC (Tessali e Traci)* 4[1]0 +1 Spears (10)
1-HC (Tebani ed Ateniesi)* 4[0]0 +1 Spears (10)
1-HC (Greci)* 3[0]0 +1 Spears (8)
1-LC (Tessali e Traci) 2[1]0 +1 Javelins (7)
1-LC (Ateniesi) 1[1]0 +1 Bows (6)
1-LC (Greci) 1[0]0 +1 Javelins (5)
1-LHI (Peltasti Traci) 4[1]2 +1 Javelins (7)
1-LI (Peltasti Greci) 4[1]2 +1 Javelins (7)
4-SI (Psiloi) 2[1]2 +2 Javelins (2)
1-SI (Traci) 3[1]2 +2 Javelins (2)
1-SI (Rodii) 3[1]2 +2 Slings (2)
1-SI (Cretesi) 3[1]1 +2 Bows (2)
Core Terrain: 1SH
Bonus Terrain: (3 Max): 3GR; 2SH; 1RG
Note:
Se si usano Banda Sacra Tebana, Tebani e/o Ateniesi non si possono usare Spartiati o Lacedemoni.
Gli MN sono unita di fanteria pesante formate da una sola sezione (2 basi da 4 figure), naturalmente non possono schierarsi in colonna e per questo costano un punto in meno; per tutte le altre regole sono come HI.
Later Hoplites Greek
Lista Core: 96pts
Lista Bonus: 172pts
Greek (Greek Confederacy)
Lista Core: 96pts
Lista Bonus: 115pts
Scheda n° 04
Nome Lista: Later Hoplites Greek
Liste Base: Greek (Greek Confederacy)
Quando, nel 338 a.c., Filippo II il Macedone, padre di Alessandro Magno, invase l’Ellade, le polis greche (Ebea, Corinto, Megara, Leuca, Corcira ed altre),
guidate da Atene e Tebe, si allearono per cercare di contrastare i “Barbari” del Nord.
Purtroppo per loro furono sconfitte nella battaglia di Cheronea, 338 a.c., episodio che segnò la fine della libertà per la Grecia, in pratica fino al ‘900, anche se gli Spartani nell’autunno del 331 a.c., subito dopo la battaglia di Gaugamela, provarono ancora a ribellarsi ma furono sconfitti da Antipatro, reggente di
Macedonia in vece di Alessandro.
La Fanteria Pesante
La fanteria pesante greca era formata dai famosi Hoplites (dal nome del loro grande scudo, l’Hoplon), fanti che combattevano in una formazione serrata, schierati su 8-10 file, dotati di Panoplia, corazza di cuoio o metallo, elmo, scudo, schinieri, spada corta e una lancia lunga dai 2 ai 3 metri.
A Cheronea il fianco destro della linea di battaglia era occupato dalla Banda Sacra Tebana, un battaglione di 300 fanti addestratissimi, probabilmente formato da 150 coppie di “amanti”.
In quest’epoca però, una buona parte di essi non era più equipaggiata nel “vecchio stile” ma, aveva adottato, anche per questione di costi e di addestramento, un nuovo equipaggiamento; questi Hoplites erano detti “Ificratei” dal nome del generale ateniese Ificrate che, nel 375 a.c., mentre era al servizio del re persiano Artaserse, aveva trasformato 12.000 Peltasti Greci in Opliti, dotandoli di uno scudo più grande (il Taka persiano, a forma di 8) e di una lancia più lunga (3,5 – 4,0 metri).
La Fanteria Leggera
La fanteria leggera greca era formata prevalentemente da lanciatori di giavellotto (Psiloi); nei secoli passati, ogni unità di Hoplitesaveva la sua unità
di Psiloi, schierata direttamente davanti, pronta a “proteggere” i fanti pesanti dagli schermagliatori nemici.
In seguito, il numero di Psiloifu progressivamente ridotto e furono inserite unità di arcieri Cretesi e frombolieri di Rodi; inoltre erano spesso reclutati peltasti mercenari Greci e Traci.
La Cavalleria Pesante
I Greci avevano sempre trascurato la cavalleria pesante, che sul campo di battaglia aveva spesso un ruolo simbolico; in seguito alle esperienze delle
guerre contro i persiani, Ateniesi e Tebani crearono unità di cavalleria pesante “da battaglia” ma, in genere, i greci preferirono arruolare mercenari Tessali e Traci.
La Cavalleria Leggera
Anche la cavalleria leggera greca era formata fondamentalmente da mercenari Tessali e Traci, armati di pugnale o piccola spada e di un elevato numero di giavellotti.
Atene aveva uno squadrone di arcieri a cavallo, forse mercenari Sciti, reclutati in oriente.
Later Greek Hoplites
H:4; L:3; BP:2; Init:4
CORE
5-PH (Hoplites)* 6[1]0 +1 Spears
2-LI (Peltasti Greci) 4[1]2 +1 Javelins
2-SI (Psiloi) 2[1]2 +2 Javelins
Bonus Units
1-MN (Banda Sacra Tebana)* 8[2]2 +2 Spears (14) Wheel&Move
3-PH (Spartiati)* 8[1]0 +2 Spears (14)
4-PH (Hoplites Tebani ed Ateniesi)* 7[1]0 +2 Spears (12)
3-PH (Hoplites Lacedemoni)* 7[1]0 +2 Spears (12)
4-PH (Hoplites)* 6[1]0 +1 Spears (9)
1-HC (Tessali e Traci)* 4[1]0 +1 Spears (10)
1-HC (Tebani ed Ateniesi)* 4[0]0 +1 Spears (10)
1-HC (Greci)* 3[0]0 +1 Spears (8)
1-LC (Tessali e Traci) 2[1]0 +1 Javelins (7)
1-LC (Ateniesi) 1[1]0 +1 Bows (6)
1-LC (Greci) 1[0]0 +1 Javelins (5)
1-LHI (Peltasti Traci) 4[1]2 +1 Javelins (7)
1-LI (Peltasti Greci) 4[1]2 +1 Javelins (7)
4-SI (Psiloi) 2[1]2 +2 Javelins (2)
1-SI (Traci) 3[1]2 +2 Javelins (2)
1-SI (Rodii) 3[1]2 +2 Slings (2)
1-SI (Cretesi) 3[1]1 +2 Bows (2)
Core Terrain: 1SH
Bonus Terrain: (3 Max): 3GR; 2SH; 1RG
Note:
Se si usano Banda Sacra Tebana, Tebani e/o Ateniesi non si possono usare Spartiati o Lacedemoni.
Gli MN sono unita di fanteria pesante formate da una sola sezione (2 basi da 4 figure), naturalmente non possono schierarsi in colonna e per questo costano un punto in meno; per tutte le altre regole sono come HI.
Later Hoplites Greek
Lista Core: 96pts
Lista Bonus: 172pts
Greek (Greek Confederacy)
Lista Core: 96pts
Lista Bonus: 115pts
6 agosto 2011
dall’inviato MICHELE D’AGOSTINO
ARMATI II – ADVANCED ARMY LIST
Scheda n° 03
Nome Lista: Philip II Macedonian
Liste Base: Alexandrian Macedonian
Il regno di Macedonia, sotto la guida del Re (dal 359 al 336 a.c.) Filippo II, padre di Alessandro Magno, si erano evoluti da “Barbari” ad “Elleni” e, grazie
alle riforme dell’esercito introdotte da Filippo, avevano affermato la loro supremazia su tutta la Grecia (battaglia di Cheronea, 338 a.c.).
Filippo, studiando la tattica dei Tebani di Epaminonda, aveva creato un’armata di alta qualità, con la quale si prefiggeva ora un obiettivo inimmaginabile solo pochi anni prima, la guerra contro l’Impero Persiano, per vendicare le devastazioni che gli orientali avevano portato in Grecia nel passato e liberare dal dominio persiano le città greche della Ionia, l’odierna Turchia occidentale.
Purtroppo per lui, e per fortuna per Alessandro, la lama del suo assassino lo colpì alla vigilia della partenza per questa ciclopica impresa.
La Fanteria Pesante
La fanteria pesante di Filippo era formata dai Pezetairoi, fanti che formavano la famosa Falange e che combattevano in una formazione serrata, schierati su 16 file (rispetto alle consuete 8-10 degli opliti greci), dotati di corazza di cuoio o metallo, elmo, scudo, spada corta e una lunghissima lancia (la picca o sarissa, dai 4 ai 6 metri) utilizzata con due mani; tenendo le picche protese in avanti, la Falange formava un muro di lance praticamente invulnerabile, che aveva quasi sempre la meglio sugli avversari. Il fianco destro della Falange era protetto dagli Hypaspystes, una sorta di battaglione d’élite, addestrato a combattere sia in falange sia, su terreni poco favorevoli; il Re Filippo combatteva solitamente in questa unità.
Inoltre dopo la conquista dell’Illiria, Filippo arruolò spesso mercenari fra le tribù di questa zona.
La Fanteria Leggera
La fanteria leggera macedone era formata, da lanciatori di giavellotto Agriani e Traci, arcieri Cretesi e Macedoni, frombolieri provenienti da Rodi, tra questi, gli Agriani, una tribù delle montagne della macedonia, si distinsero spesso per la loro combattività e ferocia; inoltre erano spesso arruolati peltasti
mercenari Greci e Traci.
La Cavalleria Pesante
La cavalleria pesante macedone era formata dai famosi Hetairoi (Compagni del Re, compresi gli Agema, lo squadrone reale, guidato in battaglia da Alessandro), cavalieri addestrati ad usare lo Xyston (lancia lunga circa 3 metri) a cavallo; questo, unito alla particolare formazione a cuneo utilizzata (evoluta dal “rombo” dei Tessali), dava agli Hetairoi un notevole vantaggio sulle altre cavallerie dell’epoca che fu decisivo nelle battaglie.
Filippo arruolò anche mercenari Tessali e Traci; tutta la cavalleria pesante era equipaggiata con corazza ed elmo, armata di spada e, Tessali e Traci, armati di una corta lancia utilizzata al primo impatto, nessun cavaliere usava lo scudo.
La Cavalleria Leggera
La cavalleria leggera macedone era formata fondamentalmente da mercenari Tessali e Traci, armati di pugnale o piccola spada e di un elevato numero di
giavellotti.
Esisteva anche uno squadrone di Prodromoi (Esploratori), armati di Xyston, che supportavano in battaglia gli Hetairoi.
Philip II Macedonian
H4; L5; BP2; Init.6
CORE
1-HC (Agema)* 5[1]0 +1 Xystons Unità Veterana 4BP
1-PH (Hypaspystes)* 8[2]3 +2 Spears Wheel and Move
2-PH (Pezetairoi)* 7[0]0 +1 Pikes
2-SI (Psiloi) 2[1]2 +2 Javelins
1-SI (Macedoni) 2[1]1 +2 Bows
Bonus Units
1-HC (Hetairoi)* 5[1]0 +1 Xystons (12)
2-HC (Tessali e Traci)* 4[1]0 +1 Spears (10)
1-LC (Prodromoi) 3[1]0 +1 Xystons (8)
2-LC (Tessali e Traci) 2[1]0 +1 Javelins (7)
4-PH (Pezetairoi)* 7[0]0 +1 Pikes (10)
2-MI (Illiri)* 5[1]2 +1 Spears (6)
2-LHI (Peltasti Traci) 4[1]2 +1 Javelins (7)
3-LI (Peltasti Greci) 4[1]2 +1 Javelins (7)
2-LI (Agriani) 3[1]2 +1 Javelins (5)
5-SI (Agriani) 3[1]2 +2 Javelins (2)
2-SI (Traci) 3[1]2 +2 Javelins (2)
1-SI (Rodii) 3[1]2 +2 Slings (2)
1-SI (Cretesi) 3[1]1 +2 Bows (2)
Core Terrain: 1GR Bonus Terrain: (2 Max): 2GR; 1SH; 1RG
Note:
Può essere usato solo un tipo di Agriani, LI o SI.
Non si possono usare altre unità Veterane oltre agli Agema.
Agema ed Hetairoi non hanno l’obbligo di carica.
Gli MI sono warband (WB) di tipo A (BP 3, Move 9”) che però non hanno né Impeto né Obbligo di Carica; per tutte le altre regole sono come WB.
Alessandro:
al costo di 3pts si può inserire Alessandro al comando degli Agema; in questo caso l’esercito avrà Init 7 e un secondo Generale (non rappresentato sul
tavolo), unito agli Agema e che non potrà mai lasciare l’unità. Gli Agema avranno tutti i vantaggi del Generale unito (+1 in Mischia e nel Recupero BP)
ma, se andranno in Rotta, l’esercito conterà 2 BP persi.
Philip II Macedonian
Lista Core: 99pts
Lista Bonus: 159pts
Alexandrian Macedonian
Lista Core: 100pts
Lista Bonus: 154pts
Scheda n° 03
Nome Lista: Philip II Macedonian
Liste Base: Alexandrian Macedonian
Il regno di Macedonia, sotto la guida del Re (dal 359 al 336 a.c.) Filippo II, padre di Alessandro Magno, si erano evoluti da “Barbari” ad “Elleni” e, grazie
alle riforme dell’esercito introdotte da Filippo, avevano affermato la loro supremazia su tutta la Grecia (battaglia di Cheronea, 338 a.c.).
Filippo, studiando la tattica dei Tebani di Epaminonda, aveva creato un’armata di alta qualità, con la quale si prefiggeva ora un obiettivo inimmaginabile solo pochi anni prima, la guerra contro l’Impero Persiano, per vendicare le devastazioni che gli orientali avevano portato in Grecia nel passato e liberare dal dominio persiano le città greche della Ionia, l’odierna Turchia occidentale.
Purtroppo per lui, e per fortuna per Alessandro, la lama del suo assassino lo colpì alla vigilia della partenza per questa ciclopica impresa.
La Fanteria Pesante
La fanteria pesante di Filippo era formata dai Pezetairoi, fanti che formavano la famosa Falange e che combattevano in una formazione serrata, schierati su 16 file (rispetto alle consuete 8-10 degli opliti greci), dotati di corazza di cuoio o metallo, elmo, scudo, spada corta e una lunghissima lancia (la picca o sarissa, dai 4 ai 6 metri) utilizzata con due mani; tenendo le picche protese in avanti, la Falange formava un muro di lance praticamente invulnerabile, che aveva quasi sempre la meglio sugli avversari. Il fianco destro della Falange era protetto dagli Hypaspystes, una sorta di battaglione d’élite, addestrato a combattere sia in falange sia, su terreni poco favorevoli; il Re Filippo combatteva solitamente in questa unità.
Inoltre dopo la conquista dell’Illiria, Filippo arruolò spesso mercenari fra le tribù di questa zona.
La Fanteria Leggera
La fanteria leggera macedone era formata, da lanciatori di giavellotto Agriani e Traci, arcieri Cretesi e Macedoni, frombolieri provenienti da Rodi, tra questi, gli Agriani, una tribù delle montagne della macedonia, si distinsero spesso per la loro combattività e ferocia; inoltre erano spesso arruolati peltasti
mercenari Greci e Traci.
La Cavalleria Pesante
La cavalleria pesante macedone era formata dai famosi Hetairoi (Compagni del Re, compresi gli Agema, lo squadrone reale, guidato in battaglia da Alessandro), cavalieri addestrati ad usare lo Xyston (lancia lunga circa 3 metri) a cavallo; questo, unito alla particolare formazione a cuneo utilizzata (evoluta dal “rombo” dei Tessali), dava agli Hetairoi un notevole vantaggio sulle altre cavallerie dell’epoca che fu decisivo nelle battaglie.
Filippo arruolò anche mercenari Tessali e Traci; tutta la cavalleria pesante era equipaggiata con corazza ed elmo, armata di spada e, Tessali e Traci, armati di una corta lancia utilizzata al primo impatto, nessun cavaliere usava lo scudo.
La Cavalleria Leggera
La cavalleria leggera macedone era formata fondamentalmente da mercenari Tessali e Traci, armati di pugnale o piccola spada e di un elevato numero di
giavellotti.
Esisteva anche uno squadrone di Prodromoi (Esploratori), armati di Xyston, che supportavano in battaglia gli Hetairoi.
Philip II Macedonian
H4; L5; BP2; Init.6
CORE
1-HC (Agema)* 5[1]0 +1 Xystons Unità Veterana 4BP
1-PH (Hypaspystes)* 8[2]3 +2 Spears Wheel and Move
2-PH (Pezetairoi)* 7[0]0 +1 Pikes
2-SI (Psiloi) 2[1]2 +2 Javelins
1-SI (Macedoni) 2[1]1 +2 Bows
Bonus Units
1-HC (Hetairoi)* 5[1]0 +1 Xystons (12)
2-HC (Tessali e Traci)* 4[1]0 +1 Spears (10)
1-LC (Prodromoi) 3[1]0 +1 Xystons (8)
2-LC (Tessali e Traci) 2[1]0 +1 Javelins (7)
4-PH (Pezetairoi)* 7[0]0 +1 Pikes (10)
2-MI (Illiri)* 5[1]2 +1 Spears (6)
2-LHI (Peltasti Traci) 4[1]2 +1 Javelins (7)
3-LI (Peltasti Greci) 4[1]2 +1 Javelins (7)
2-LI (Agriani) 3[1]2 +1 Javelins (5)
5-SI (Agriani) 3[1]2 +2 Javelins (2)
2-SI (Traci) 3[1]2 +2 Javelins (2)
1-SI (Rodii) 3[1]2 +2 Slings (2)
1-SI (Cretesi) 3[1]1 +2 Bows (2)
Core Terrain: 1GR Bonus Terrain: (2 Max): 2GR; 1SH; 1RG
Note:
Può essere usato solo un tipo di Agriani, LI o SI.
Non si possono usare altre unità Veterane oltre agli Agema.
Agema ed Hetairoi non hanno l’obbligo di carica.
Gli MI sono warband (WB) di tipo A (BP 3, Move 9”) che però non hanno né Impeto né Obbligo di Carica; per tutte le altre regole sono come WB.
Alessandro:
al costo di 3pts si può inserire Alessandro al comando degli Agema; in questo caso l’esercito avrà Init 7 e un secondo Generale (non rappresentato sul
tavolo), unito agli Agema e che non potrà mai lasciare l’unità. Gli Agema avranno tutti i vantaggi del Generale unito (+1 in Mischia e nel Recupero BP)
ma, se andranno in Rotta, l’esercito conterà 2 BP persi.
Philip II Macedonian
Lista Core: 99pts
Lista Bonus: 159pts
Alexandrian Macedonian
Lista Core: 100pts
Lista Bonus: 154pts
1 luglio 2011
dall'inviato Michele D'Agostino
ARMATI II – ADVANCED ARMY LIST
Scheda n° 02
Nome Lista: Scipio Republican Roman
Lista Base: Republican Roman
Come i Cartaginesi, anche i Romani, durante la Seconda Guerra Punica (219-201 a.c.), sotto la guida di Scipione, hanno variato il loro modo di combattere, adottando il gladio iberico, atto a colpire di punta e su entrambi i tagli, in sostituzione della spada a 1 taglio di modello greco (machaira), ed adottando schieramenti della legione meno rigidi.
Scipione si rese conto che molte sconfitte patite dalle legioni ad opera di Annibale e degli altri generali cartaginesi, dipendevano dal fatto che l’esercito romano, pur mantenendo una buona flessibilità “tattica”, grazie all’organizzazione manipolare, era troppo rigido dal punto di vista “strategico”.
Lo schieramento di battaglia infatti era troppo rigido (legioni romane al centro, legioni italiche (Alae) e/o alleati ai fianchi, cavalleria alle ali; la legione con Veliti davanti, Hastati in 1a linea, Principes in 2a e Triari in 3a).
Scipione si rese conto che i punici sfruttavano troppo spesso a loro vantaggio il fatto di saper che i romani si sarebbero schierati in un certo modo e schieravano i propri eserciti in modo da trarre vantaggio da ciò.
L’Africano applico numerose varianti alle classiche tattiche romane e soprattutto capì che la superiorità della cavalleria era un vantaggio da non concedere a cuor leggero all’avversario, sia sul campo di battaglia ma, soprattutto prima della stessa, in quanto chi aveva una capacita di “esplorazione” superiore, era in grado di decidere come e dove combattere.
Scipione inoltre, da Zama (202 a.C.) in poi, diede molta importanza ai contingenti di mercenari e alleati, che prima si limitavano a poche truppe leggere, e questa novità fu spesso decisiva per affrontare gli eserciti dei Diadochi come a Cinocefale o a Magnesia.
La Fanteria Pesante
La fanteria pesante romana erano i legionari che, ai tempi di Scipione, erano divisi in tre classi: Hastati, Principes e Triari.
Gli Hastati erano la prima linea della legione, divisi in 10 Manipoli di 120/160 uomini, ed erano gli uomini più giovani e quindi più “focosi”, ai quali era concesso l’onore e l’onere di “aprire le danze.
I Principes erano la seconda linea (anch’essi divisi in 10 Manipoli di 120/160 uomini), ed erano gli uomini più esperti, che intervenivano quando la prima linea era in difficoltà o per avvicendarla e dare nuovo vigore all’attacco della legione.
I Triari (divisi in 10 Manipoli di 60/80 uomini), erano i veterani che intervenivano solo nei casi disperati, per coprire la ritirate delle prime linee.
Principes e Triari erano equipaggiati con una corazza di maglia di ferro mentre gli Hastati avevano una corazza più leggera e tutti erano dotati di Scutum
il grande scudo ovale.
Principes e Hastati erano armati di spada, romana o iberica, e di pilum, il famoso giavellotto pesante, formato da un’asta di legno e una lunga punta di ferro dolce, uniti da un perno di legno, che una volta lanciata l’arma, si spezzava, impedendo al nemico di rilanciarlo indietro; inoltre il pilum spesso rendeva lo scudo nemico inservibile, dando al legionario il vantaggio di affrontare un avversario privo di protezione.
I Triari erano armati di spada e di hasta, una lancia simile a quella degli opliti greci, molto utile contro la cavalleria.
Ogni legione romana aveva una corrispondente legione Alae, cioè formata dagli alleati italici; le legioni Alae erano in media di qualità leggermente inferiore a quelle romane, tranne gli Extraordinari, una sorta di legione alleata d’élite.
I principali alleati romani che fornirono fanterie pesanti in questo periodo furono gli Iberici ma, la loro fedeltà si rivelò spesso scarsa, inclinata dall’oro cartaginese; Scipione riuscì a evitare il tradimento (che portò alla morte del padre e dello zio, Publio e Gnaeo Cornelio Scipione a Castulo ed Ilorca) ma, utilizzò sempre gli Iberici in modo che non fossero decisivi per le sorti delle battaglie.
La Fanteria Leggera
La fanteria leggera romana erano i Veliti (divisi in 10 Manipoli di 60/80 uomini), armati di giavellotti e scudo e, secondo la tradizione, vestiti con una pelle di lupo.
I veliti si rivelarono spesso superiori alle truppe leggere nemiche, tanto da essere paragonati ai peltasti greci.
Altre truppe leggere reclutate dai romani o inviate degli alleati furono i frombolieri da Siracusa e da Rodi, arcieri da Creta e dalla Mauritania, peltasti da Pergamo e dall’Etolia, lanciatori di giavellotto dalla Numidia.
La Cavalleria Pesante
La cavalleria pesante romana era formata dagli equites, i “cavalieri” (divisi in 10 Turmae di 30 uomini), classe sociale intermedia tra i nobili e la plebe, e dagli alleati italici (divisi in 10 Turmae di 60/90 uomini).
Per ogni legione vi era quindi un numero di cavalieri limitato e questo è stato un limite superato solo ai tempi delle guerre civili con il reclutamento di mercenari Celti e Germani.
Un contingente di cavalleria di Pergamo fu utilizzato contro i Seleucidi a Magnesia.
La cavalleria pesante è equipaggiata con corazza ed elmo, armata di spada, scudo rotondo e di una corta lancia utilizzata al primo impatto per lanciarla o per “scavallare” il nemico.
La Cavalleria Leggera
La cavalleria leggera romana in realtà erano sempre equites; in effetti la legione non aveva una vera e propria cavalleria leggera e Scipione, da Zama (202 a.c.) in poi, utilizzò i sempre un contingente di Numidi.
In seguito furono utilizzati anche mercenari “Tarantini” e alleati Etoli.
Gli Elefanti
I Romani, dopo la vittoria di Zama, obbligarono i cartaginesi a consegnare tutti gli elefanti addestrati (non molti, per la verità); a Cinocefale gli elefanti furono utilizzati contro i Macedoni ma, i romani non credevano molto in quest’arma che, cadde velocemente in disuso.
Scipio Republican Roman
(H:6; L:3; BP:2; Init:6)
Core
2-MN (Hastati Romani)* 7[2]2 +1 - Pila/Swords
2-MN (Principes Romani)* 7[2]2 +2 - Pila/Swords
1-PH (Triari Romani)* 7[2]2 +2 - Spears Wheel and Move
Bonus Units
2-MN (Hastati Alae)* 6[2]2 +1 - Pila/Swords (7)
2-MN (Hastati Extraordinari)* 7[2]2 +1 - Pila/Swords (9)
2-MN (Principes Alae)* 6[2]2 +2 - Pila/Swords (8)
2-MN (Principes Extraordinari)* 7[2]2 +2 - Pila/Swords (10)
1-PH (Triari Alae)* 6[2]2 +2 - Spears (12) Wheel and Move
1-PH (Triari Extraordinari)* 7[2]2 +2 - Spears (14) Wheel and Move
2-SI (Veliti Romani) 3[1]2 +2 - Javelins (2)
1-LI (Veliti Romani) 3[1]2 +1 - Javelins (5)
2-SI (Veliti Alae) 3[1]2 +2 - Javelins (2)
1-LI (Veliti Extraordinari) 3[1]2 +1 - Javelins (5)
3-MI (Iberici)* 6[1]2 +1 - Swords (8)
1-WB (Celtiberi)* 5[1]3 +1 - Swords (6)
1-HC (Equites Romani)* 3[0]0 +1 - Spears (8)
2-HC (Equites Alae)* 4[0]0 +1 - Spears (10)
2-LC (Numidi) 2[0]0 +1 - Javelins (7)
1-LC (Tarantini) 1[0]0 +1 - Javelins (5)
1-SI (Numidi) 3[1]2 +2 - Javelins (2)
1-SI (Rodii e Siracusani) 3[1]2 +2 - Slings (2)
1-SI (Cretesi e Mauri) 2[1]1 +2 - Bows (2)
1-EL (small African) 4[3]1 +1 - Various (10)
Alleati Pergameni
1-HC (Pergameni)* 4[0]0 +1 - Spears (10)
2-LI (Peltasti Pergameni) 4[1]2 +1 - Javelins (7)
Alleati Etoli
2-LC (Etoli) 1[0]0 +1 - Javelins (5)
2-LHI (Etoli) 4[1]2 +1 - Javelins (7)
Core Terrain: 1GR
Bonus Terrain: (2 Max): 2GR; 1SH; 1RG; 1W
Note:
Può essere utilizzato un solo tipo di Veliti Romani, SI o LI.
Tutti i Veliti si devono schierare nel centro, come la fanteria pesante.
La legione alleata può essere Alae o Extraordinari.
Gli MN sono unita di fanteria pesante formate da una sola sezione (2 basi da 4 figure), naturalmente non possono schierarsi in colonna e per questo costano un punto in meno; per tutte le altre regole sono come HI.
Se Hastati, Principes e Triari sono schierati in Divisioni in Scaglione, devono rispettare l’ordine storico (come i Celti nell’esercito Cartaginese), quindi:
- Hastati testano il morale se attraversati da Principes o Triari in Rotta;
- Principes testano il morale se attraversati Triari in Rotta.
Celtiberi ed Iberici non possono essere usati con Etoli o Pergameni.
Può errere utilizzato un solo contingente alleato, Etoli o Pergameni.
Le unità alleate di un contingente devono essere usate tutte o nessuna.
Gli MI sono warband (WB) di tipo A (BP 3, Move 9”) che però non hanno ne Impeto ne Obbligo di Carica; per tutte le altre regole sono come WB.
Gli Elefanti non sono considerati unità chiave; non possono essere inseriti in Divisioni che contengano altre unità pesanti.
Scipio Republican Roman
Lista Core: 97pts
Lista Bonus: 143/155pts
Republican Roman
Lista Core: 96pts
Lista Bonus: 174pts
Scheda n° 02
Nome Lista: Scipio Republican Roman
Lista Base: Republican Roman
Come i Cartaginesi, anche i Romani, durante la Seconda Guerra Punica (219-201 a.c.), sotto la guida di Scipione, hanno variato il loro modo di combattere, adottando il gladio iberico, atto a colpire di punta e su entrambi i tagli, in sostituzione della spada a 1 taglio di modello greco (machaira), ed adottando schieramenti della legione meno rigidi.
Scipione si rese conto che molte sconfitte patite dalle legioni ad opera di Annibale e degli altri generali cartaginesi, dipendevano dal fatto che l’esercito romano, pur mantenendo una buona flessibilità “tattica”, grazie all’organizzazione manipolare, era troppo rigido dal punto di vista “strategico”.
Lo schieramento di battaglia infatti era troppo rigido (legioni romane al centro, legioni italiche (Alae) e/o alleati ai fianchi, cavalleria alle ali; la legione con Veliti davanti, Hastati in 1a linea, Principes in 2a e Triari in 3a).
Scipione si rese conto che i punici sfruttavano troppo spesso a loro vantaggio il fatto di saper che i romani si sarebbero schierati in un certo modo e schieravano i propri eserciti in modo da trarre vantaggio da ciò.
L’Africano applico numerose varianti alle classiche tattiche romane e soprattutto capì che la superiorità della cavalleria era un vantaggio da non concedere a cuor leggero all’avversario, sia sul campo di battaglia ma, soprattutto prima della stessa, in quanto chi aveva una capacita di “esplorazione” superiore, era in grado di decidere come e dove combattere.
Scipione inoltre, da Zama (202 a.C.) in poi, diede molta importanza ai contingenti di mercenari e alleati, che prima si limitavano a poche truppe leggere, e questa novità fu spesso decisiva per affrontare gli eserciti dei Diadochi come a Cinocefale o a Magnesia.
La Fanteria Pesante
La fanteria pesante romana erano i legionari che, ai tempi di Scipione, erano divisi in tre classi: Hastati, Principes e Triari.
Gli Hastati erano la prima linea della legione, divisi in 10 Manipoli di 120/160 uomini, ed erano gli uomini più giovani e quindi più “focosi”, ai quali era concesso l’onore e l’onere di “aprire le danze.
I Principes erano la seconda linea (anch’essi divisi in 10 Manipoli di 120/160 uomini), ed erano gli uomini più esperti, che intervenivano quando la prima linea era in difficoltà o per avvicendarla e dare nuovo vigore all’attacco della legione.
I Triari (divisi in 10 Manipoli di 60/80 uomini), erano i veterani che intervenivano solo nei casi disperati, per coprire la ritirate delle prime linee.
Principes e Triari erano equipaggiati con una corazza di maglia di ferro mentre gli Hastati avevano una corazza più leggera e tutti erano dotati di Scutum
il grande scudo ovale.
Principes e Hastati erano armati di spada, romana o iberica, e di pilum, il famoso giavellotto pesante, formato da un’asta di legno e una lunga punta di ferro dolce, uniti da un perno di legno, che una volta lanciata l’arma, si spezzava, impedendo al nemico di rilanciarlo indietro; inoltre il pilum spesso rendeva lo scudo nemico inservibile, dando al legionario il vantaggio di affrontare un avversario privo di protezione.
I Triari erano armati di spada e di hasta, una lancia simile a quella degli opliti greci, molto utile contro la cavalleria.
Ogni legione romana aveva una corrispondente legione Alae, cioè formata dagli alleati italici; le legioni Alae erano in media di qualità leggermente inferiore a quelle romane, tranne gli Extraordinari, una sorta di legione alleata d’élite.
I principali alleati romani che fornirono fanterie pesanti in questo periodo furono gli Iberici ma, la loro fedeltà si rivelò spesso scarsa, inclinata dall’oro cartaginese; Scipione riuscì a evitare il tradimento (che portò alla morte del padre e dello zio, Publio e Gnaeo Cornelio Scipione a Castulo ed Ilorca) ma, utilizzò sempre gli Iberici in modo che non fossero decisivi per le sorti delle battaglie.
La Fanteria Leggera
La fanteria leggera romana erano i Veliti (divisi in 10 Manipoli di 60/80 uomini), armati di giavellotti e scudo e, secondo la tradizione, vestiti con una pelle di lupo.
I veliti si rivelarono spesso superiori alle truppe leggere nemiche, tanto da essere paragonati ai peltasti greci.
Altre truppe leggere reclutate dai romani o inviate degli alleati furono i frombolieri da Siracusa e da Rodi, arcieri da Creta e dalla Mauritania, peltasti da Pergamo e dall’Etolia, lanciatori di giavellotto dalla Numidia.
La Cavalleria Pesante
La cavalleria pesante romana era formata dagli equites, i “cavalieri” (divisi in 10 Turmae di 30 uomini), classe sociale intermedia tra i nobili e la plebe, e dagli alleati italici (divisi in 10 Turmae di 60/90 uomini).
Per ogni legione vi era quindi un numero di cavalieri limitato e questo è stato un limite superato solo ai tempi delle guerre civili con il reclutamento di mercenari Celti e Germani.
Un contingente di cavalleria di Pergamo fu utilizzato contro i Seleucidi a Magnesia.
La cavalleria pesante è equipaggiata con corazza ed elmo, armata di spada, scudo rotondo e di una corta lancia utilizzata al primo impatto per lanciarla o per “scavallare” il nemico.
La Cavalleria Leggera
La cavalleria leggera romana in realtà erano sempre equites; in effetti la legione non aveva una vera e propria cavalleria leggera e Scipione, da Zama (202 a.c.) in poi, utilizzò i sempre un contingente di Numidi.
In seguito furono utilizzati anche mercenari “Tarantini” e alleati Etoli.
Gli Elefanti
I Romani, dopo la vittoria di Zama, obbligarono i cartaginesi a consegnare tutti gli elefanti addestrati (non molti, per la verità); a Cinocefale gli elefanti furono utilizzati contro i Macedoni ma, i romani non credevano molto in quest’arma che, cadde velocemente in disuso.
Scipio Republican Roman
(H:6; L:3; BP:2; Init:6)
Core
2-MN (Hastati Romani)* 7[2]2 +1 - Pila/Swords
2-MN (Principes Romani)* 7[2]2 +2 - Pila/Swords
1-PH (Triari Romani)* 7[2]2 +2 - Spears Wheel and Move
Bonus Units
2-MN (Hastati Alae)* 6[2]2 +1 - Pila/Swords (7)
2-MN (Hastati Extraordinari)* 7[2]2 +1 - Pila/Swords (9)
2-MN (Principes Alae)* 6[2]2 +2 - Pila/Swords (8)
2-MN (Principes Extraordinari)* 7[2]2 +2 - Pila/Swords (10)
1-PH (Triari Alae)* 6[2]2 +2 - Spears (12) Wheel and Move
1-PH (Triari Extraordinari)* 7[2]2 +2 - Spears (14) Wheel and Move
2-SI (Veliti Romani) 3[1]2 +2 - Javelins (2)
1-LI (Veliti Romani) 3[1]2 +1 - Javelins (5)
2-SI (Veliti Alae) 3[1]2 +2 - Javelins (2)
1-LI (Veliti Extraordinari) 3[1]2 +1 - Javelins (5)
3-MI (Iberici)* 6[1]2 +1 - Swords (8)
1-WB (Celtiberi)* 5[1]3 +1 - Swords (6)
1-HC (Equites Romani)* 3[0]0 +1 - Spears (8)
2-HC (Equites Alae)* 4[0]0 +1 - Spears (10)
2-LC (Numidi) 2[0]0 +1 - Javelins (7)
1-LC (Tarantini) 1[0]0 +1 - Javelins (5)
1-SI (Numidi) 3[1]2 +2 - Javelins (2)
1-SI (Rodii e Siracusani) 3[1]2 +2 - Slings (2)
1-SI (Cretesi e Mauri) 2[1]1 +2 - Bows (2)
1-EL (small African) 4[3]1 +1 - Various (10)
Alleati Pergameni
1-HC (Pergameni)* 4[0]0 +1 - Spears (10)
2-LI (Peltasti Pergameni) 4[1]2 +1 - Javelins (7)
Alleati Etoli
2-LC (Etoli) 1[0]0 +1 - Javelins (5)
2-LHI (Etoli) 4[1]2 +1 - Javelins (7)
Core Terrain: 1GR
Bonus Terrain: (2 Max): 2GR; 1SH; 1RG; 1W
Note:
Può essere utilizzato un solo tipo di Veliti Romani, SI o LI.
Tutti i Veliti si devono schierare nel centro, come la fanteria pesante.
La legione alleata può essere Alae o Extraordinari.
Gli MN sono unita di fanteria pesante formate da una sola sezione (2 basi da 4 figure), naturalmente non possono schierarsi in colonna e per questo costano un punto in meno; per tutte le altre regole sono come HI.
Se Hastati, Principes e Triari sono schierati in Divisioni in Scaglione, devono rispettare l’ordine storico (come i Celti nell’esercito Cartaginese), quindi:
- Hastati testano il morale se attraversati da Principes o Triari in Rotta;
- Principes testano il morale se attraversati Triari in Rotta.
Celtiberi ed Iberici non possono essere usati con Etoli o Pergameni.
Può errere utilizzato un solo contingente alleato, Etoli o Pergameni.
Le unità alleate di un contingente devono essere usate tutte o nessuna.
Gli MI sono warband (WB) di tipo A (BP 3, Move 9”) che però non hanno ne Impeto ne Obbligo di Carica; per tutte le altre regole sono come WB.
Gli Elefanti non sono considerati unità chiave; non possono essere inseriti in Divisioni che contengano altre unità pesanti.
Scipio Republican Roman
Lista Core: 97pts
Lista Bonus: 143/155pts
Republican Roman
Lista Core: 96pts
Lista Bonus: 174pts
18 giugno 2011
dall'inviato Valerio "conan" Laurenzi
L’improvvisa e travolgente passione per un esercito inconsueto: gli Hussiti.
L’ESERCITO HUSSITA
«Ai tornei si partecipa per vincere»: è vero, ma chi volesse limitare a questo il motivo per cui i wargamisti partecipano alle competizioni farebbe un grave errore. In realtà ognuno ha la sua, di motivazione profonda: chi il piacere di rivedere gli amici, chi la soddisfazione di fare quattro intense partite, chi la possibilità di incontrare giocatori più forti e di imparare meglio un regolamento.
Io, Valerio "Conan" Laurenzi, quando ho partecipato all'edizione 1997 del "Trofeo Militia" a Rocca Sinibalda, di motivazioni ne ho avuta una più degli altri: il gusto della sfida.
Una sfida complessa, con molte sfaccettature, di quelle tanto difficili da vincere quanto impossibili da rifiutare: una sfida con me stesso.
Iniziamo dal principio: tutto ha avuto inizio quando ho conosciuto gli Hussiti.
La prima volta che li ho sentiti nominare è stato su una rivista di wargame che dedicava un intero articolo alle imprese di Jan Zizka e della sua incredibile armata.
Giovanni Huss era un riformatore boemo del XV secolo che diede il proprio nome a un movimento politico e religioso, alla cui guida militare era una delle più straordinarie figure d'uomo di guerra di tutti i tempi: Jan Ziska.
Questi si trovò ad affrontare potenti eserciti di nobili, basati su agguerrite fanterie mercenarie e potentissime cavallerie pesanti, ai quali poteva contrapporre solo poveri contadini e piccola nobiltà di campagna.
Era uno scontro impari, perché nelle ondulate pianure della Boemia le battaglie in campo aperto erano già decise in partenza.
La genialità di Ziska fu appunto quella di costruire delle "fortificazioni" attorno al proprio esercito, in modo che non dovesse mai combattere in campo aperto!
L'esercito hussita venne infatti prevalentemente costituito da carri corazzati sui quali i contadini potevano combattere come dagli spalti di un castello.
Tra me e gli Hussiti nacque subito un feeling: mi affascinava questo esercito incentrato su statici ma potentissimi carri da guerra, vere fortezze viaggianti. Un esercito contrario alla mia indole che gli amici, con una certa benevolenza e indulgenza, definiscono "aggressiva": però gli Hussiti mi avevano conquistato e dovevo saperne di più.
Dopo aver chiesto a quei due o tre amici che sembrano delle enciclopedie militari viaggianti, mi sono dovuto accontentare di qualche informazione molto generica, perché anche loro mi erano sembrati un po' scarsi sull'argomento.
Ormai la mia decisione era presa: una visita alla Biblioteca Nazionale mi portò a scoprire la forma dei carri hussiti, che provvidi a ricostruire personalmente utilizzando legno di balsa.
In pochi giorni di lavoro sono diventato il condottiero che ha avuto al suo comando più carri hussiti dopo Ziska stesso.
Il mio entusiasmo stava tuttavia subendo duri colpi dallo studio del regolamento Armati di Arty Conliffe, che mostrava la debolezza di questo esercito destinato a perdere contro un nemico intraprendente.
A rinfrancarmi e a illuminare le mie prospettive venne l'amico Paolo De Medio, espertissimo giocatore di wargame, che individuò un aspetto del regolamento che non avevo notato: in effetti la regola sull'iniziativa rende gli Hussiti praticamente imbattibili.
O meglio: se entro un numero di mosse gli Hussiti non vengono sconfitti, risultano automaticamente vincitori.
C'è da dire che non avrei certo vinto il torneo con questa tattica basata sulla dilazione: avrei totalizzato troppi pochi punti a ogni incontro.
Ma che importava?
Mi interessava di più non far fare cattiva figura agli Hussiti, un esercito che storicamente di sconfitte ne ha subite poche...
E inoltre, vedere la faccia dei miei avversari!
Eh già: perché la cosa migliore dell'aver scelto questo esercito è stato vedere le espressioni di coloro che dovevo affrontare mentre minuettavo avanti e indietro con i miei "carretti" invece di attaccare "alla Conan" come si aspettavano da me.
Il fattore sorpresa, in questo caso, è stato veramente importante.
Con questo piccolissimo esercito fatto di otto carretti e tre unità di cavalleria, neanche tanto forti, ho affrontato schieramenti che avevano almeno il doppio, e più spesso anche il triplo, di unità delle mie.
Restando sempre, sul campo, un po' ammaccato ma vincitore.
Al torneo ho vinto quattro incontri su quattro e sono arrivato secondo: i miei carri hanno dunque avuto ragione dell'impulsività degli avversari che, pur di riuscire a "contattarmi", a volte mi caricavano addirittura con la cavalleria...
Vi risparmio per pietà il resoconto dei risultati di questi assalti.
Alla fine dell'esperienza ero più che soddisfatto: gli Hussiti avevano fatto una buona figura, avevano stupito tutti gli amici e soprattutto avevano sorpreso anche me stesso.
Perché, come vi avevo anticipato, la sfida che mi premeva di più era quella con il mio carattere: tutta questa abilità nel temporeggiare proprio non la conoscevo.
E questo risultato poteva ottenerlo solo il wargame, parola di "Conan".
L'ESERCITO HUSSITA
A tutti coloro che volessero cimentarsi in un torneo della Federazione Italiana Wargame del primo Rinascimento, consiglierei questo esercito di carretti. Oltre ad avere buone possibilità di vittoria, vedrete somigliare il vostro avversario a un cucciolo di quadrupede alle prese con un riccio.
Ho messo a punto questo esercito nel maggio 1997, nel "Trofeo Militia", per il regolamento Armati, avendo a disposizione 40 punti.
Core: H 4 - L. 1 - BP2 - Iniz.4
1) HC dismounted (Utraquist nobles) - 5(1)0 + 1 Lances
1) HC dismounted (Tabarites - Orebites) - 4(1)0 + 1 Spear
2) WG (Tabarites - Orebites) - 6(6)0 + 3 See Rules
1) WG (Tabarites - Orebites) - 6(6)0 + 3 Light Art.
1) SI - 2(1)1 + 2 Handguns
Questa è la composizione fissa.
Il resto l'ho preso con i 40 punti che si avevano per costruire il proprio esercito da torneo F.I.W.
4) WG (Tabarites - Orebites) - 6(6)0 + 3 al costo di 28 punti
1) WG (Tabarites - Orebites) - 6(6)0 + 3 Light Art. al costo di 7 punti
1) HC (Praguer nobles) - 5(1)0 +1 al costo di 5 punti
Totale 40 punti
In questo modo ho aumentato il punto rottura dell'esercito da 2 a 5, scegliendo poi una collina leggera per evitarmi qualche tiro d'artiglieria.
L’ESERCITO HUSSITA
«Ai tornei si partecipa per vincere»: è vero, ma chi volesse limitare a questo il motivo per cui i wargamisti partecipano alle competizioni farebbe un grave errore. In realtà ognuno ha la sua, di motivazione profonda: chi il piacere di rivedere gli amici, chi la soddisfazione di fare quattro intense partite, chi la possibilità di incontrare giocatori più forti e di imparare meglio un regolamento.
Io, Valerio "Conan" Laurenzi, quando ho partecipato all'edizione 1997 del "Trofeo Militia" a Rocca Sinibalda, di motivazioni ne ho avuta una più degli altri: il gusto della sfida.
Una sfida complessa, con molte sfaccettature, di quelle tanto difficili da vincere quanto impossibili da rifiutare: una sfida con me stesso.
Iniziamo dal principio: tutto ha avuto inizio quando ho conosciuto gli Hussiti.
La prima volta che li ho sentiti nominare è stato su una rivista di wargame che dedicava un intero articolo alle imprese di Jan Zizka e della sua incredibile armata.
Giovanni Huss era un riformatore boemo del XV secolo che diede il proprio nome a un movimento politico e religioso, alla cui guida militare era una delle più straordinarie figure d'uomo di guerra di tutti i tempi: Jan Ziska.
Questi si trovò ad affrontare potenti eserciti di nobili, basati su agguerrite fanterie mercenarie e potentissime cavallerie pesanti, ai quali poteva contrapporre solo poveri contadini e piccola nobiltà di campagna.
Era uno scontro impari, perché nelle ondulate pianure della Boemia le battaglie in campo aperto erano già decise in partenza.
La genialità di Ziska fu appunto quella di costruire delle "fortificazioni" attorno al proprio esercito, in modo che non dovesse mai combattere in campo aperto!
L'esercito hussita venne infatti prevalentemente costituito da carri corazzati sui quali i contadini potevano combattere come dagli spalti di un castello.
Tra me e gli Hussiti nacque subito un feeling: mi affascinava questo esercito incentrato su statici ma potentissimi carri da guerra, vere fortezze viaggianti. Un esercito contrario alla mia indole che gli amici, con una certa benevolenza e indulgenza, definiscono "aggressiva": però gli Hussiti mi avevano conquistato e dovevo saperne di più.
Dopo aver chiesto a quei due o tre amici che sembrano delle enciclopedie militari viaggianti, mi sono dovuto accontentare di qualche informazione molto generica, perché anche loro mi erano sembrati un po' scarsi sull'argomento.
Ormai la mia decisione era presa: una visita alla Biblioteca Nazionale mi portò a scoprire la forma dei carri hussiti, che provvidi a ricostruire personalmente utilizzando legno di balsa.
In pochi giorni di lavoro sono diventato il condottiero che ha avuto al suo comando più carri hussiti dopo Ziska stesso.
Il mio entusiasmo stava tuttavia subendo duri colpi dallo studio del regolamento Armati di Arty Conliffe, che mostrava la debolezza di questo esercito destinato a perdere contro un nemico intraprendente.
A rinfrancarmi e a illuminare le mie prospettive venne l'amico Paolo De Medio, espertissimo giocatore di wargame, che individuò un aspetto del regolamento che non avevo notato: in effetti la regola sull'iniziativa rende gli Hussiti praticamente imbattibili.
O meglio: se entro un numero di mosse gli Hussiti non vengono sconfitti, risultano automaticamente vincitori.
C'è da dire che non avrei certo vinto il torneo con questa tattica basata sulla dilazione: avrei totalizzato troppi pochi punti a ogni incontro.
Ma che importava?
Mi interessava di più non far fare cattiva figura agli Hussiti, un esercito che storicamente di sconfitte ne ha subite poche...
E inoltre, vedere la faccia dei miei avversari!
Eh già: perché la cosa migliore dell'aver scelto questo esercito è stato vedere le espressioni di coloro che dovevo affrontare mentre minuettavo avanti e indietro con i miei "carretti" invece di attaccare "alla Conan" come si aspettavano da me.
Il fattore sorpresa, in questo caso, è stato veramente importante.
Con questo piccolissimo esercito fatto di otto carretti e tre unità di cavalleria, neanche tanto forti, ho affrontato schieramenti che avevano almeno il doppio, e più spesso anche il triplo, di unità delle mie.
Restando sempre, sul campo, un po' ammaccato ma vincitore.
Al torneo ho vinto quattro incontri su quattro e sono arrivato secondo: i miei carri hanno dunque avuto ragione dell'impulsività degli avversari che, pur di riuscire a "contattarmi", a volte mi caricavano addirittura con la cavalleria...
Vi risparmio per pietà il resoconto dei risultati di questi assalti.
Alla fine dell'esperienza ero più che soddisfatto: gli Hussiti avevano fatto una buona figura, avevano stupito tutti gli amici e soprattutto avevano sorpreso anche me stesso.
Perché, come vi avevo anticipato, la sfida che mi premeva di più era quella con il mio carattere: tutta questa abilità nel temporeggiare proprio non la conoscevo.
E questo risultato poteva ottenerlo solo il wargame, parola di "Conan".
L'ESERCITO HUSSITA
A tutti coloro che volessero cimentarsi in un torneo della Federazione Italiana Wargame del primo Rinascimento, consiglierei questo esercito di carretti. Oltre ad avere buone possibilità di vittoria, vedrete somigliare il vostro avversario a un cucciolo di quadrupede alle prese con un riccio.
Ho messo a punto questo esercito nel maggio 1997, nel "Trofeo Militia", per il regolamento Armati, avendo a disposizione 40 punti.
Core: H 4 - L. 1 - BP2 - Iniz.4
1) HC dismounted (Utraquist nobles) - 5(1)0 + 1 Lances
1) HC dismounted (Tabarites - Orebites) - 4(1)0 + 1 Spear
2) WG (Tabarites - Orebites) - 6(6)0 + 3 See Rules
1) WG (Tabarites - Orebites) - 6(6)0 + 3 Light Art.
1) SI - 2(1)1 + 2 Handguns
Questa è la composizione fissa.
Il resto l'ho preso con i 40 punti che si avevano per costruire il proprio esercito da torneo F.I.W.
4) WG (Tabarites - Orebites) - 6(6)0 + 3 al costo di 28 punti
1) WG (Tabarites - Orebites) - 6(6)0 + 3 Light Art. al costo di 7 punti
1) HC (Praguer nobles) - 5(1)0 +1 al costo di 5 punti
Totale 40 punti
In questo modo ho aumentato il punto rottura dell'esercito da 2 a 5, scegliendo poi una collina leggera per evitarmi qualche tiro d'artiglieria.
6 giugno 2011
dall'inviato Michele D'Agostino
ARMATI II – ADVANCED ARMY LIST
Scheda n° 01
Nome Lista: Hannibal Carthaginian
Lista Base: Later Carthaginian
I Cartaginesi, durante la Seconda Guerra Punica (219-201 a.c.), sotto la guida di Annibale, hanno variato decisamente il loro modo di combattere, passando da una stile “greco-oplitico”, adottato durante le guerre in Sicilia e la Prima Guerra Punica, ad uno “romano-legionario”.
Questo cambiamento non è partito dal grande condottiero ma, da suo padre Amilcare Barca e da suo zio Asdrubale, che con l’esperienza della Prima Guerra Punica e la conquista della Spagna e il conseguente il contatto con le popolazione Celto-Iberiche, capirono che il modo di combattere “romano-legionario” era decisamente più efficace.
I Barca iniziarono quindi una riforma nell’esercito cartaginese, per addestrare le fanterie libiche a combattere in modo più dinamico, cosa inizialmente molto difficile, perché i mercenari libici erano stati per anni addestrati a combattere in “falange”, copiando lo stile degli opliti greci, che per altro non riuscirono mai a fare allo stesso livello di efficienza.
Annibale completò l’opera del padre (morto nel 229 a.c.) e dello zio (assassinato nel 221 a.c.) ed in tre anni costituì quell’armata con la quale avrebbe fatto tremare Roma per quasi vent’anni.
La Fanteria Pesante
La fanteria pesante di Annibale era fondamentalmente formata da un nucleo di veterani africani che erano partiti nel 237 a.c. con Amilcare e Asdrubale Barca alla conquista della Spagna, a questi, negli anni, si erano aggiunti altri mercenari Libici, Iberici e Celtiberi e durante la sua marcia verso l’Italia, numerosi mercenari Celti.
In Italia, inoltre, Annibale trovò alleati presso città “greche” come Capua, Tatanto, Crotone o presso popolazioni “italiche”, stanche del dominio romano.
Inoltre, prima della battaglia di Zama, Annibale, per rimpinguare le sue scarse forze, fu costretto a schierare in battaglia la milizia cartaginese, reclutata fra la popolazione e poco addestrata.
Infine, bisogna dire che nel 215 a.c.(anche in seguito alla notizia della vittoria di Canne nel 216 a.c.), Filippo V di Macedonia si alleò con Cartagine e, Siracusa, da sempre alleata di Roma, in seguitò alla morte del suo tiranno Gerone II, decise di fare voltafaccia in favore dei punici.
Questi due alleati però non riuscirono a distogliere più di tanto i romani dalla guerra ad Annibale, ne a fornire al condottiero punico un aiuto concreto (anche se i romani citano un contingente macedone a Zama, forse per giustificare ulteriormente la guerra contro Filippo V del 197 a.c.), finendo entrambi piuttosto male.
Veterani e Libici erano armati con corazza di cuoio o metallo, elmo, scudo, spada iberica e una corta lancia utilizzata sia da impatto che da lancio; dopo le prime grandi vittorie (Trasimeno, Canne), Annibale equipaggiò i suoi veterani con le corazze e le armi romane catturate.
I Celti erano armati con scudo, spada lunga (celtica) e spesso di una corta lancia utilizzata da getto.
Gli Iberici erano armati con scudo, spada iberica e una lancia, utilizzata da getto, simile al pilumromano; anche gli “Italici” erano probabilmente equipaggiati così.
Le truppe delle città “greche” combattevano ancora in stile oplitico con corazza di cuoio o metallo, elmo, scudo (hoplon), spada corta e una lunga lancia (sarissa) utilizzata da impatto.
La Fanteria Leggera
La fanteria leggera punica era reclutata nelle stesse aree di reclutamento di quella pesante (Libia, Spagna, Gallia, Italia) con l’aggiunta di Numidia e Mauritania (da dove arrivavano ottimi arcieri) e delle isole Baleari, patria dei famosi frombolieri.
Tra le fanterie leggere si possono inserire anche i Liguri, popolazione celto-italica, e, Lucani, Apuli e Sanniti, tutti guerrieri abituati a combattere su terreni
impervi.
La Cavalleria Pesante
La cavalleria pesante cartaginese era fondamentalmente formata da Celti e Iberici, anche se in Italia Annibale utilizzò anche mercenari Campani, considerati la migliore cavalleria pesante“italica”.
Anche nel caso della cavalleria pesante, Annibale, per rimpinguare le sue scarse forze prima della battaglia di Zama, fu costretto a schierare in battaglia i “nobili” punici, reclutati fra i giovani delle ricche famiglie e, seppur ben equipaggiati, poco addestrati.
Anche in Spagna, comunque, si ha notizia della presenza di cavalieri Punici, probabilmente giovani nobili in cerca di facile gloria e di ricchezze, essendo probabilmente rampolli di famiglie con molti “eredi” davanti a se.
La cavalleria Celtica era considerata ai tempi di Annibale la migliore cavalleria “occidentale” e il condottiero Cartaginese l’ha sempre utilizzata come truppa da sfondamento, per mettere in rotta la cavalleria avversaria e quindi supportare l’attacco della fanteria.
La cavalleria Iberica era, come efficacia, probabilmente un gradino sotto quella Celtica ma, i cartaginesi la addestrarono alla “maniera celtica” e i cavalieri “spagnoli” si rivelarono un’arma decisiva in molte battaglie, anche se nella penisola iberica dove i Celti non erano molti, gli Iberici, forse poco addestrati, alle volte hanno avuto la peggio contro la cavalleria Italica.
La cavalleria pesante è composta in buona parte dai ”nobili” del loro popolo ed è equipaggiata spesso con corazza ed elmo, tutta la cavalleria è comunque armata di spada, scudo (rotondo per Punici e Greci, ovale o esagonale per i Celti e gli Iberici) e spesso di una corta lancia utilizzata al primo impatto per lanciarla o per “scavallare”il nemico.
La cavalleria pesante punica si dimostrerà quasi sempre superiore a quella romana e sarà una delle armi con la quale Annibale otterrà le sue più brillanti vittorie.
La Cavalleria Leggera
La cavalleria leggera punica erano i Numidi, i migliori cavalieri leggeri della loro epoca, in grado di fronteggiare, con la loro tattica elusiva, anche la cavalleria pesante; in qualche caso Annibale usò come cavalleria leggera anche gli Iberici ed in Italia reclutò dei mercenari “Tarantini” così chiamati probabilmente perché a Taranto, nel secolo precedente, la cavalleria greca adottò per la prima volta lo scudo.
La cavalleria leggera è di solito armata di pugnale o piccola spada, piccolo scudo rotondo e di un elevato numero di giavellotti.
Gli Elefanti
Gli elefanti cartaginesi, pur essendo “Africani” non erano che lontani parenti degli enormi pachidermi delle savane africane; provenivano infatti dal sud della Numidia ed appartenevano ad una razza oramai estinta, detta Elefanti delle Foreste.
Le loro dimensioni erano inferiori ai grandi elefanti Indiani, utilizzati dagli eserciti dei Diadochi (i successori di Alessandro il Grande) ed non erano dotati di howda (torre o cesta, posta sulla schiena dell’elefante e che conteneva da 1 a 3 soldati armati di giavellotti, arco o picca) ma avevano il solo mahout(guidatore) come “equipaggio”, armato solo dello strumento ad uncino per stimolare l’elefante alla carica o abbatterlo nel caso si diriga verso le proprie linee.
Gli elefanti erano quindi usati come una sorta di bulldozer, da lanciare contro le schiere nemiche per scompaginarle, nella speranza che le truppe che li
seguivano potessero sfruttare questa situazione.
Hannibal Carthaginian
H:6; L:4; BP:2; Init:7
Core
2-FT (Veterani “Iberici”) F 8[2]1 +1 Spears Wheel and Move
2-COH (Veterani “Italiani”) F 7[2]2 +2 Pila/Swords Unità Veterane – 5BP
1-HC (Celti) F 4[0]0 +1 Spears
1-LC (Numidi) 2[0]0 +1 Javelins
1-SI (Numidi) 3[1]2 +2 Javelins
Bonus Units
2-FT (Libici) F 6[1]1 +1 Spears (8)
2-FT (Iberici) F 6[2]1 +1 Pila/Swords (8)
2-MI (Iberici) F 6[1]2 +1 Swords (8)
4-WB (Celti) F 5[1]3 +1 Swords (6)
4-MI (Celti) F 5[1]3 +1 Swords (6)
2-WB (Celtiberi) F 5[1]3 +1 Swords (6)
1-PH (Campani) F 6[1]0 +2 Spears (10)
3-FT (Milizia Punica) F 5[1]1 +1 Spears (6)
1-HC (Celti) F 4[0]0 +1 Spears (10)
1-HC (Campani) F 4[0]0 +1 Spears (10)
1-HC (Iberici e Punici) F 3[0]0 +1 Various (8)
2-LC (Numidi) 2[0]0 +1 Javelins (7)
1-LC (Iberici e Tarantini) 1[0]0 +1 Javelins (5)
1-LHI (Sanniti e Lucani) 4[1]2 +1 Javelins (7)
1-LI (Liguri e Apuli) 4[1]2 +1 Javelins (7)
3-SI (Celti, Iberici e Numidi) 3[1]2 +2 Javelins (2)
2-SI (Baleari) 3[1]2 +2 Slings (2)
1-SI (Mauri) 2[1]1 +2 Bows (2)
2-EL (small African) 4[3]1 +1 Various (10)
Core Terrain: 1GR
Bonus Terrain: (2 Max): 2GR; 1SH; 1RG
Note:
I Veterani “Iberici” ed i Veterani “Italiani” non possono essere usati insieme.
Non si possono avere altre unità Veterane oltre ai Veterani “Italiani”.
La Milizia Punica non può essere usata con Campani, Sanniti e Lucani.
Gli FT Iberici ed gli MI Iberici non possono essere usati insieme.
Le WB di Celti ed gli MI Celti non possono essere usati insieme.
Gli MI rappresentano guerrieri Celti più addestrati e guerrieri Iberici meno addestrati; sono considerati warband (WB) di tipo A (BP 3, Move 9”) che però non hanno ne Impeto ne Obbligo di Carica; per tutte le altre regole sono come WB.
Gli Elefanti cartaginesi non sono considerati unità chiave; non possono essere inseriti in Divisioni che contengano altre unità pesanti, tranne altri Elefanti.
Hannibal Carthaginian
Lista Core: 97pts
Lista Bonus: 170/172pts
Later Carthaginian
Lista Core: 96pts
Lista Bonus: 170pts
Scheda n° 01
Nome Lista: Hannibal Carthaginian
Lista Base: Later Carthaginian
I Cartaginesi, durante la Seconda Guerra Punica (219-201 a.c.), sotto la guida di Annibale, hanno variato decisamente il loro modo di combattere, passando da una stile “greco-oplitico”, adottato durante le guerre in Sicilia e la Prima Guerra Punica, ad uno “romano-legionario”.
Questo cambiamento non è partito dal grande condottiero ma, da suo padre Amilcare Barca e da suo zio Asdrubale, che con l’esperienza della Prima Guerra Punica e la conquista della Spagna e il conseguente il contatto con le popolazione Celto-Iberiche, capirono che il modo di combattere “romano-legionario” era decisamente più efficace.
I Barca iniziarono quindi una riforma nell’esercito cartaginese, per addestrare le fanterie libiche a combattere in modo più dinamico, cosa inizialmente molto difficile, perché i mercenari libici erano stati per anni addestrati a combattere in “falange”, copiando lo stile degli opliti greci, che per altro non riuscirono mai a fare allo stesso livello di efficienza.
Annibale completò l’opera del padre (morto nel 229 a.c.) e dello zio (assassinato nel 221 a.c.) ed in tre anni costituì quell’armata con la quale avrebbe fatto tremare Roma per quasi vent’anni.
La Fanteria Pesante
La fanteria pesante di Annibale era fondamentalmente formata da un nucleo di veterani africani che erano partiti nel 237 a.c. con Amilcare e Asdrubale Barca alla conquista della Spagna, a questi, negli anni, si erano aggiunti altri mercenari Libici, Iberici e Celtiberi e durante la sua marcia verso l’Italia, numerosi mercenari Celti.
In Italia, inoltre, Annibale trovò alleati presso città “greche” come Capua, Tatanto, Crotone o presso popolazioni “italiche”, stanche del dominio romano.
Inoltre, prima della battaglia di Zama, Annibale, per rimpinguare le sue scarse forze, fu costretto a schierare in battaglia la milizia cartaginese, reclutata fra la popolazione e poco addestrata.
Infine, bisogna dire che nel 215 a.c.(anche in seguito alla notizia della vittoria di Canne nel 216 a.c.), Filippo V di Macedonia si alleò con Cartagine e, Siracusa, da sempre alleata di Roma, in seguitò alla morte del suo tiranno Gerone II, decise di fare voltafaccia in favore dei punici.
Questi due alleati però non riuscirono a distogliere più di tanto i romani dalla guerra ad Annibale, ne a fornire al condottiero punico un aiuto concreto (anche se i romani citano un contingente macedone a Zama, forse per giustificare ulteriormente la guerra contro Filippo V del 197 a.c.), finendo entrambi piuttosto male.
Veterani e Libici erano armati con corazza di cuoio o metallo, elmo, scudo, spada iberica e una corta lancia utilizzata sia da impatto che da lancio; dopo le prime grandi vittorie (Trasimeno, Canne), Annibale equipaggiò i suoi veterani con le corazze e le armi romane catturate.
I Celti erano armati con scudo, spada lunga (celtica) e spesso di una corta lancia utilizzata da getto.
Gli Iberici erano armati con scudo, spada iberica e una lancia, utilizzata da getto, simile al pilumromano; anche gli “Italici” erano probabilmente equipaggiati così.
Le truppe delle città “greche” combattevano ancora in stile oplitico con corazza di cuoio o metallo, elmo, scudo (hoplon), spada corta e una lunga lancia (sarissa) utilizzata da impatto.
La Fanteria Leggera
La fanteria leggera punica era reclutata nelle stesse aree di reclutamento di quella pesante (Libia, Spagna, Gallia, Italia) con l’aggiunta di Numidia e Mauritania (da dove arrivavano ottimi arcieri) e delle isole Baleari, patria dei famosi frombolieri.
Tra le fanterie leggere si possono inserire anche i Liguri, popolazione celto-italica, e, Lucani, Apuli e Sanniti, tutti guerrieri abituati a combattere su terreni
impervi.
La Cavalleria Pesante
La cavalleria pesante cartaginese era fondamentalmente formata da Celti e Iberici, anche se in Italia Annibale utilizzò anche mercenari Campani, considerati la migliore cavalleria pesante“italica”.
Anche nel caso della cavalleria pesante, Annibale, per rimpinguare le sue scarse forze prima della battaglia di Zama, fu costretto a schierare in battaglia i “nobili” punici, reclutati fra i giovani delle ricche famiglie e, seppur ben equipaggiati, poco addestrati.
Anche in Spagna, comunque, si ha notizia della presenza di cavalieri Punici, probabilmente giovani nobili in cerca di facile gloria e di ricchezze, essendo probabilmente rampolli di famiglie con molti “eredi” davanti a se.
La cavalleria Celtica era considerata ai tempi di Annibale la migliore cavalleria “occidentale” e il condottiero Cartaginese l’ha sempre utilizzata come truppa da sfondamento, per mettere in rotta la cavalleria avversaria e quindi supportare l’attacco della fanteria.
La cavalleria Iberica era, come efficacia, probabilmente un gradino sotto quella Celtica ma, i cartaginesi la addestrarono alla “maniera celtica” e i cavalieri “spagnoli” si rivelarono un’arma decisiva in molte battaglie, anche se nella penisola iberica dove i Celti non erano molti, gli Iberici, forse poco addestrati, alle volte hanno avuto la peggio contro la cavalleria Italica.
La cavalleria pesante è composta in buona parte dai ”nobili” del loro popolo ed è equipaggiata spesso con corazza ed elmo, tutta la cavalleria è comunque armata di spada, scudo (rotondo per Punici e Greci, ovale o esagonale per i Celti e gli Iberici) e spesso di una corta lancia utilizzata al primo impatto per lanciarla o per “scavallare”il nemico.
La cavalleria pesante punica si dimostrerà quasi sempre superiore a quella romana e sarà una delle armi con la quale Annibale otterrà le sue più brillanti vittorie.
La Cavalleria Leggera
La cavalleria leggera punica erano i Numidi, i migliori cavalieri leggeri della loro epoca, in grado di fronteggiare, con la loro tattica elusiva, anche la cavalleria pesante; in qualche caso Annibale usò come cavalleria leggera anche gli Iberici ed in Italia reclutò dei mercenari “Tarantini” così chiamati probabilmente perché a Taranto, nel secolo precedente, la cavalleria greca adottò per la prima volta lo scudo.
La cavalleria leggera è di solito armata di pugnale o piccola spada, piccolo scudo rotondo e di un elevato numero di giavellotti.
Gli Elefanti
Gli elefanti cartaginesi, pur essendo “Africani” non erano che lontani parenti degli enormi pachidermi delle savane africane; provenivano infatti dal sud della Numidia ed appartenevano ad una razza oramai estinta, detta Elefanti delle Foreste.
Le loro dimensioni erano inferiori ai grandi elefanti Indiani, utilizzati dagli eserciti dei Diadochi (i successori di Alessandro il Grande) ed non erano dotati di howda (torre o cesta, posta sulla schiena dell’elefante e che conteneva da 1 a 3 soldati armati di giavellotti, arco o picca) ma avevano il solo mahout(guidatore) come “equipaggio”, armato solo dello strumento ad uncino per stimolare l’elefante alla carica o abbatterlo nel caso si diriga verso le proprie linee.
Gli elefanti erano quindi usati come una sorta di bulldozer, da lanciare contro le schiere nemiche per scompaginarle, nella speranza che le truppe che li
seguivano potessero sfruttare questa situazione.
Hannibal Carthaginian
H:6; L:4; BP:2; Init:7
Core
2-FT (Veterani “Iberici”) F 8[2]1 +1 Spears Wheel and Move
2-COH (Veterani “Italiani”) F 7[2]2 +2 Pila/Swords Unità Veterane – 5BP
1-HC (Celti) F 4[0]0 +1 Spears
1-LC (Numidi) 2[0]0 +1 Javelins
1-SI (Numidi) 3[1]2 +2 Javelins
Bonus Units
2-FT (Libici) F 6[1]1 +1 Spears (8)
2-FT (Iberici) F 6[2]1 +1 Pila/Swords (8)
2-MI (Iberici) F 6[1]2 +1 Swords (8)
4-WB (Celti) F 5[1]3 +1 Swords (6)
4-MI (Celti) F 5[1]3 +1 Swords (6)
2-WB (Celtiberi) F 5[1]3 +1 Swords (6)
1-PH (Campani) F 6[1]0 +2 Spears (10)
3-FT (Milizia Punica) F 5[1]1 +1 Spears (6)
1-HC (Celti) F 4[0]0 +1 Spears (10)
1-HC (Campani) F 4[0]0 +1 Spears (10)
1-HC (Iberici e Punici) F 3[0]0 +1 Various (8)
2-LC (Numidi) 2[0]0 +1 Javelins (7)
1-LC (Iberici e Tarantini) 1[0]0 +1 Javelins (5)
1-LHI (Sanniti e Lucani) 4[1]2 +1 Javelins (7)
1-LI (Liguri e Apuli) 4[1]2 +1 Javelins (7)
3-SI (Celti, Iberici e Numidi) 3[1]2 +2 Javelins (2)
2-SI (Baleari) 3[1]2 +2 Slings (2)
1-SI (Mauri) 2[1]1 +2 Bows (2)
2-EL (small African) 4[3]1 +1 Various (10)
Core Terrain: 1GR
Bonus Terrain: (2 Max): 2GR; 1SH; 1RG
Note:
I Veterani “Iberici” ed i Veterani “Italiani” non possono essere usati insieme.
Non si possono avere altre unità Veterane oltre ai Veterani “Italiani”.
La Milizia Punica non può essere usata con Campani, Sanniti e Lucani.
Gli FT Iberici ed gli MI Iberici non possono essere usati insieme.
Le WB di Celti ed gli MI Celti non possono essere usati insieme.
Gli MI rappresentano guerrieri Celti più addestrati e guerrieri Iberici meno addestrati; sono considerati warband (WB) di tipo A (BP 3, Move 9”) che però non hanno ne Impeto ne Obbligo di Carica; per tutte le altre regole sono come WB.
Gli Elefanti cartaginesi non sono considerati unità chiave; non possono essere inseriti in Divisioni che contengano altre unità pesanti, tranne altri Elefanti.
Hannibal Carthaginian
Lista Core: 97pts
Lista Bonus: 170/172pts
Later Carthaginian
Lista Core: 96pts
Lista Bonus: 170pts
24 maggio 2011
dall'inviato Michele D'Agostino
ARMATI, di Arty Conliffe, nelle sue varie edizioni (ARMATI, Advanced ARMATI ed ARMATI II, quest’ultima scritta da Rob Wolsky con la supervisione di Conliffe) è, dal 1995, l’unica valida alternativa ai regolamenti della serie DBx (DBA, DBM, DBR), per giocare una partita di wargame“antico”, in un tempo accettabile, con una giocabilità ed una semplicità elevata ed una storicità tutto sommato buona, cosa che lo rende adatto anche a ricostruzioni di battaglie
storiche.
In questi 10 anni, le regole si sono evolute ma, la struttura base del regolamento è rimasta invariata e questo ha portato gli appassionati ad allontanarsi un po’ da questo gioco, forse perché i meccanismi delle battaglie sono diventati ripetitivi e quindi noiosi.
L’ultima edizione, ARMATI II, ha variato leggermente l’equilibrio delle varie armate ed il modo di utilizzare le truppe, modificando o inserendo alcune regole ma, queste novità, non stravolgendo il regolamento (cosa voluta da Rob Wolsky, che ha preferito “migliorare” le regole di Advanced ARMATI), non ha introdotto elementi tali da ridare gli stimoli giusti ai“vecchi” giocatori.
Uno dei “difetti” di tutti gli ARMATI è sempre stato di avere delle Army List un po’ troppo semplificate che classificavano in modo simile vari tipi di truppe e che non lasciavano al giocatore molta scelta su quelle da utilizzare, cosa che da sempre è invece uno stimolo notevolissimo; preparare l’Army List infatti,
rappresenta da sempre almeno il 50% della “goduria”mentale di un giocatore di wargame.
Con questi Advanced Army List vorrei quindi provare a stimolare la fantasia dei giocatori, nella speranza che presto si possa giocare di nuovo ad ARMATI II, come negli anni d’oro di ARMATI (1996-1999), durante i quali siamo arrivati ad organizzare anche 6 tornei in un anno, con un numero di partecipanti che ha raggiunto le 24 presenze.
Come vedrete le schede degli Advanced Army List saranno pubblicate a coppie di 2, così da poterle subito utilizzare in scontri“storici”.
Inoltre con una Advanced Army List, oltre ad una descrizione dell’esercito, saranno introdotte spesso delle piccole regole speciali, così da personalizzare alcuni tipi di truppe, a mio giudizio, non ben rappresentate nelle regole “base” di ARMATI II.
Appuntamento prossimamente con la prima delle 4 schede:
Later Carthaginian vs Republican Roman; in poche parole Annibale Barca contro Publio Cornelio Scipione!!!
storiche.
In questi 10 anni, le regole si sono evolute ma, la struttura base del regolamento è rimasta invariata e questo ha portato gli appassionati ad allontanarsi un po’ da questo gioco, forse perché i meccanismi delle battaglie sono diventati ripetitivi e quindi noiosi.
L’ultima edizione, ARMATI II, ha variato leggermente l’equilibrio delle varie armate ed il modo di utilizzare le truppe, modificando o inserendo alcune regole ma, queste novità, non stravolgendo il regolamento (cosa voluta da Rob Wolsky, che ha preferito “migliorare” le regole di Advanced ARMATI), non ha introdotto elementi tali da ridare gli stimoli giusti ai“vecchi” giocatori.
Uno dei “difetti” di tutti gli ARMATI è sempre stato di avere delle Army List un po’ troppo semplificate che classificavano in modo simile vari tipi di truppe e che non lasciavano al giocatore molta scelta su quelle da utilizzare, cosa che da sempre è invece uno stimolo notevolissimo; preparare l’Army List infatti,
rappresenta da sempre almeno il 50% della “goduria”mentale di un giocatore di wargame.
Con questi Advanced Army List vorrei quindi provare a stimolare la fantasia dei giocatori, nella speranza che presto si possa giocare di nuovo ad ARMATI II, come negli anni d’oro di ARMATI (1996-1999), durante i quali siamo arrivati ad organizzare anche 6 tornei in un anno, con un numero di partecipanti che ha raggiunto le 24 presenze.
Come vedrete le schede degli Advanced Army List saranno pubblicate a coppie di 2, così da poterle subito utilizzare in scontri“storici”.
Inoltre con una Advanced Army List, oltre ad una descrizione dell’esercito, saranno introdotte spesso delle piccole regole speciali, così da personalizzare alcuni tipi di truppe, a mio giudizio, non ben rappresentate nelle regole “base” di ARMATI II.
Appuntamento prossimamente con la prima delle 4 schede:
Later Carthaginian vs Republican Roman; in poche parole Annibale Barca contro Publio Cornelio Scipione!!!
22 maggio 2011
dall'inviato glisbilfdelfvg
14 maggio 2011.
dall'inviato Martin Heller
“ … I am 45 years old and from Bavaria.…
Beside history, archaeology and Fantasy TableTop is my great hobby.
I play Armageddon, Armati and DBA.
I have made small attempts in basic Impetus and L' Art de la Guerre.
I play gladly early antiquity, I have armies for Babylon, Assur and Philistians for DBA and Armati, trajanic Romans and Visigoths, also for DBA and Armati. In progress work are still Etruskians and German knights for the time around 1410-1450 … “
Beside history, archaeology and Fantasy TableTop is my great hobby.
I play Armageddon, Armati and DBA.
I have made small attempts in basic Impetus and L' Art de la Guerre.
I play gladly early antiquity, I have armies for Babylon, Assur and Philistians for DBA and Armati, trajanic Romans and Visigoths, also for DBA and Armati. In progress work are still Etruskians and German knights for the time around 1410-1450 … “
6 maggio 2011.
dall'inviato Maurizio Marini
Qualcuno tempo fa mi chiese … … ma con tutti i regolamenti di nuova generazione, popolati, pubblicizzati, supportati, perchè mai qualcuno gioca
ancora con l'ormai obsoleto Armati ?
A questa domanda non ho saputo dare una risposta allora … ma forse saprei darla adesso:
di regolamenti ne ho macinati tanti fino ad oggi ed ancora ne macino di tutti i periodi storici, ma dopo aver giocato tanto tempo a questo e a quello,
ritornare ad Armati mi sembra di tornare a casa.
Potrei dire che Armati non ti “tradisce mai”(in effetti è uguale a se stesso dai tempi dei tempi) … che lo preferisco ad altri sistemi perchè è sufficientemente storico … perchè è un ottimo compromesso tra tempo e impegno …
Ma il vero motivo per cui gioco ad Armati è da ricercare nelle persone che lo fanno assieme a me!!
Evidentemente siamo sulla stessa lunghezza d'onda, di gusti e modi di sentire il gioco, la storia, il divertimento.
E' un pò come dire che ormai nell'era digitale qualcuno ancora guarda i film in bianco&nero.”
ancora con l'ormai obsoleto Armati ?
A questa domanda non ho saputo dare una risposta allora … ma forse saprei darla adesso:
di regolamenti ne ho macinati tanti fino ad oggi ed ancora ne macino di tutti i periodi storici, ma dopo aver giocato tanto tempo a questo e a quello,
ritornare ad Armati mi sembra di tornare a casa.
Potrei dire che Armati non ti “tradisce mai”(in effetti è uguale a se stesso dai tempi dei tempi) … che lo preferisco ad altri sistemi perchè è sufficientemente storico … perchè è un ottimo compromesso tra tempo e impegno …
Ma il vero motivo per cui gioco ad Armati è da ricercare nelle persone che lo fanno assieme a me!!
Evidentemente siamo sulla stessa lunghezza d'onda, di gusti e modi di sentire il gioco, la storia, il divertimento.
E' un pò come dire che ormai nell'era digitale qualcuno ancora guarda i film in bianco&nero.”
2 maggio 2011.
dall'inviato Kufstein da Salisburgo
Today we have in Germany 80 million people, and I think, more than 20.000 are Tabletop-players.
Active Armati-Players I know 8 (in words: eight!), and this is including Austria and the german-languaged swizerland.
Our greatest problem is, if we want to interrest some new guys, to prepare them with rules!
Before I began to play Armati, I took my nose in FOG.
The entrance to Armati is very easy, if one have a background, how the FOG-rules are running.
If we had a adress, where it is possible to order Armati II rules from Germany, or better, the european continent without problems, there would be a lot of
more Armati-players outside of England or USA
Active Armati-Players I know 8 (in words: eight!), and this is including Austria and the german-languaged swizerland.
Our greatest problem is, if we want to interrest some new guys, to prepare them with rules!
Before I began to play Armati, I took my nose in FOG.
The entrance to Armati is very easy, if one have a background, how the FOG-rules are running.
If we had a adress, where it is possible to order Armati II rules from Germany, or better, the european continent without problems, there would be a lot of
more Armati-players outside of England or USA
24 aprile 2011
dall'inviato Maurizio Marini
Avendo dato consigli su eserciti da portare per i neofiti, eserciti tosti di per se che necessitano di un minimo di esperienza per chi li deve affrontare, adesso diamo la chiave di lettura o i consigli per altri neofiti che si trovano ad affrontare questi eserciti, in particolare:
- Inglesi 100 anni (ricchi di Long Bow);
- Mongoli (imprendibili);
- Eserciti con un alta aliquota di terreni difficili boschi e di conseguenza truppe leggere.
Inglesi 100 anni
Per gli inglesi dei 100 anni ricordatevi che i Lb tirano a 24", riducono a 0 il fattore di protezione di unità pesanti ma non di Skirmish e che a 12" o+ di
distanza dal bersaglio concedono un ultriore+1 di protezione al bersaglio.
Inoltre fattore non da poco che ottengono il +1 in combattimento quando dietro i pali, ma lo ottengono solo nel primo turno di mischia; infine hanno solo
2Bp.
1) I Lb patiscono il tiro di Sk, meglio se armati di Xb.
2) Meglio smontare i Kn e mischiarli alle fanterie; infatti un Kn smontato e messo in mezzo a due unità di Fanteria ne migliora il fattore di combattimento di +1 per se stesso e le unità adiacenti (max 1 per lato); ma attenzione alle cv nemiche.
Praticamente assaltare il Lb con uno schermo di Sk seguiti dalle fanterie proteggendosi i fianchi dalle cavallerie nemiche ... ... sembra facile.
Mongoli
... ... che iddio vi aiuti ... nessuna ricetta ... ... solo sperare di non incontrarli o nell'errore avversario.
Eserciti leggeri composti con grandi aliquote di Li, Sk, LHI e molto terreno disturbatore
Tenete presente che il terreno in questi casi aiuta molto il nemico e penalizza fortemente il vostro, a meno che anche voi non abbiate una forte aliquota di
leggeri.
Infatti i terreni come boschi e terreni rotti obbligano a combattere col 3° fattore, nel caso di fanteria pesante o cv il fattore di combattimento è di 1 contro un
fattore di 2 di Si ,Li, Lhi, cioè avranno un +1.
Inoltre avranno unità di una sola sezione per cui se entrate in bosco in linea avrete 2 unità contro una (suggerisco in colonna per equilibrare i rapporti).
Tenete sempre presente che:
gli Sk hanno un solo Bp e diventano esausti dopo la prima mischia;
gli Li hanno 2 Bp e diventano esausti dopo 2 mischie;
gli LHI hanno 3 Bp e diventano esausti dopo 3 mischie;
tutte le unità che sono spazzate via automaticamente in campo aperto (Si,Li);
nei boschi combattono normalmente;
nei terreni difficili non esistono fianchi e impeto.
Buona fortuna a tutti e che vinca il migliore.
PS: i Lb azzerano anche i Si e che nei boschi e terreni rotti si utilizza giustamente il fattore speciale, ma se vieni battuto da una presa sul fianco si
rompe come se in campo aperto.
- Inglesi 100 anni (ricchi di Long Bow);
- Mongoli (imprendibili);
- Eserciti con un alta aliquota di terreni difficili boschi e di conseguenza truppe leggere.
Inglesi 100 anni
Per gli inglesi dei 100 anni ricordatevi che i Lb tirano a 24", riducono a 0 il fattore di protezione di unità pesanti ma non di Skirmish e che a 12" o+ di
distanza dal bersaglio concedono un ultriore+1 di protezione al bersaglio.
Inoltre fattore non da poco che ottengono il +1 in combattimento quando dietro i pali, ma lo ottengono solo nel primo turno di mischia; infine hanno solo
2Bp.
1) I Lb patiscono il tiro di Sk, meglio se armati di Xb.
2) Meglio smontare i Kn e mischiarli alle fanterie; infatti un Kn smontato e messo in mezzo a due unità di Fanteria ne migliora il fattore di combattimento di +1 per se stesso e le unità adiacenti (max 1 per lato); ma attenzione alle cv nemiche.
Praticamente assaltare il Lb con uno schermo di Sk seguiti dalle fanterie proteggendosi i fianchi dalle cavallerie nemiche ... ... sembra facile.
Mongoli
... ... che iddio vi aiuti ... nessuna ricetta ... ... solo sperare di non incontrarli o nell'errore avversario.
Eserciti leggeri composti con grandi aliquote di Li, Sk, LHI e molto terreno disturbatore
Tenete presente che il terreno in questi casi aiuta molto il nemico e penalizza fortemente il vostro, a meno che anche voi non abbiate una forte aliquota di
leggeri.
Infatti i terreni come boschi e terreni rotti obbligano a combattere col 3° fattore, nel caso di fanteria pesante o cv il fattore di combattimento è di 1 contro un
fattore di 2 di Si ,Li, Lhi, cioè avranno un +1.
Inoltre avranno unità di una sola sezione per cui se entrate in bosco in linea avrete 2 unità contro una (suggerisco in colonna per equilibrare i rapporti).
Tenete sempre presente che:
gli Sk hanno un solo Bp e diventano esausti dopo la prima mischia;
gli Li hanno 2 Bp e diventano esausti dopo 2 mischie;
gli LHI hanno 3 Bp e diventano esausti dopo 3 mischie;
tutte le unità che sono spazzate via automaticamente in campo aperto (Si,Li);
nei boschi combattono normalmente;
nei terreni difficili non esistono fianchi e impeto.
Buona fortuna a tutti e che vinca il migliore.
PS: i Lb azzerano anche i Si e che nei boschi e terreni rotti si utilizza giustamente il fattore speciale, ma se vieni battuto da una presa sul fianco si
rompe come se in campo aperto.
21 marzo 2011
dall'inviato FRANCO VERDOGLIA
Armati sullo Scaffale
Per conoscere un regolamento non c'è modo migliore che disporre sul tavolo una manciata di miniature, procurarsi un dado ed un metro pieghevole, ed è
quello che invito a fare con Armati.
Posso però illustrarvi il suo aspetto materiale, o meglio cartaceo, che occupa un posto d'onore sulla mia libreria, nella sezione dedicata al wargame, con la traduzione in italiano di Tactica Medieval Rulebook (non possiedo Tactica in quanto preferisco il Medioevo all'Antico), per poi passare a quella di Armati e di Advanced Armati, a fianco dell'originale in lingua inglese, e proseguire con alcuni numeri delle riviste Lo Scudiero e Dadi&Piombo.
Tactica Medieval Rulebook.
Il regolamento è tradotto in italiano da Giampiero Roversi e pubblicato da Ars Militaris.
L'autore della traduzione avvisa di aver compattato le regole, e di aver tagliato sia i consigli su dove procurarsi le miniature e gli elementi del terreno, usuali nei regolamenti in inglese, sia i ricordi d'infanzia dell'autore.
Il regolamento rappresenta un punto di passaggio nell'evoluzione del wargame, all'eterna ricerca di compromessi tra realismo e giocabilità.
Le miniature sono infatti imbasettate singolarmente e per ciascuna si lancia un dado in combattimento, o un dado ogni due miniatura per il tiro.
Sono inoltre presenti regole per il disordine ed il morale.
Alcune regole saranno riprese nei regolamenti successivi, come la dispersione automatica delle unità di schermagliatori, la direzione nella risoluzione delle mischie, il tiro con armi da lancio da parte di truppe montate, le regole rigide riguardo alla rotazione delle unità pesanti.
Le 41 pagine comprendono, oltre alle regole ben accompagnate da schemi (18 pagine), regole aggiuntive per l'assalto ai castelli (7 pagine), gioco campagna (4 pagine), indicazioni per regole da torneo (una pagina) ed un glossario (una pagina); gli scenari storici con mappa e schieramenti (3 pagine) sono lo scontro tra i crociati ed i mussulmani ad Arsouf (1191), durante la Terza Crociata, la battaglia tra inglesi e scozzesi a Bannockburn (1314), quella tra compagnie di ventura a Castagnaro (1387), e la vittoria degli inglesi sui francesi ad Agincourt (1415), durante la Guerra dei Cento Anni.
Infine sono elencate le composizioni di 27 eserciti medioevali (8 pagine): Carolingi, Longobardi, Avari, Magiari, Mori di Spagna, Spagnoli, Crociati, Saraceni, Mongoli, Russi, Ungari, Ordine Teutonico, Polacco-Lituani, Inglesi, Gallesi, Scozzesi, Irlandesi, Francesi, Siciliani del 1250, Inglesi della Guerra dei Cento Anni, Francesi della Guerra dei Cento Anni, Inglesi della Guerra delle Rose, Bizantini Teodoriani, Turchi Ottomani, Svizzeri, Tedeschi Imperiali e Città Stato Italiane.
Armati.
Edito in inglese della Quantum e tradotto in italiano dall'Ars Militaris.
Arty Conliffe ha riunito in un unico regolamento i periodi Antico, Medievale e Rinascimentale, sviluppando soprattutto il sistema di comando.
Compare infatti la miniatura del comandante in capo con poche e semplici regole che arricchiscono le scelte tattiche; le unità sono inquadrate in "divisioni" pesanti e leggere, distinzione che influisce sullo schieramento iniziale, ed il cui numero dipende dalla struttura di comando tipica di quell'esercito, ad esempio i romani dispongono di un numero superiore di unità rispetto ai barbari, quindi hanno una maggior capacità di manovra.
Un altro punto di forza del regolamento è la caratterizzazione delle unità, suddivise in poche tipologie che fanno riferimento alle regole di movimento, tiro e
combattimento, ma differenziate dai fattori numerici (movimento, protezione, combattimento, rottura).
L'imbasettamento passa da singola miniatura a unità, con misure diverse per i 15 mm ed i 25 mm, ma l'idea di fornire tre formati diversi favorisce il reimbasettamento progressivo, inoltre può soddisfare sia i nuovi giocatori, che devono ancora acquistare le miniature, sia quelli che ne possiedono in quantità e desiderano vedere sul tavolo l'effetto massa.
Le 52 pagine comprendono regole e schemi (25 pagine), le regole aggiuntive per il rinascimento (5 pagine), che ci permettono di schierare artiglierie, archibugieri, moschettieri, reiters, tercios e wagenburg, alcune regole avanzate (6 pagine) e gli ordini di battaglia di 94 eserciti antichi e medioevali e 40 eserciti rinascimentali (13 pagine), con il fastidioso difetto di prevedere pochissime opzioni, cosa che rischia di rendere monotono il gioco e rende difficile utilizzare gli ordini di battaglia per simulare battaglie storiche.
Il regolamento è accompagnato da due facciate di riepilogo per il periodo antico e medioevo e due per il periodo rinascimentale, e da una pagina con i righelli da fotocopiare.
Advanced Armati.
Come Armati, edita in inglese della Quantum e tradotta in italiano dall'Ars Militaris.
Con questa espansione Arty Conliffe pone rimedio al difetto degli ordini di battaglia rigidi, ma non solo.
Le 40 pagine comprendono alcune variazioni e aggiunte alle regole (10 pagine), ad esempio alcune nuove manovre, i consigli per regole da torneo e nuove unità per espandere il regolamento alla Guerra dei Trenta Anni ed alla Guerra Civile Inglese.
Ci sono inoltre le indicazione per il gioco campagna (5 pagine) e soprattutto gli ordini di battaglia di 180 eserciti antichi e medioevali e 53 eserciti rinascimentali (24 pagine); ogni esercito è composto da un nucleo di unità obbligatorie ed una serie di unità facoltative tra le quale scegliere con un sistema a punti.
Lo Scudiero.
Fanzine amatoriale della storica associazione triestina "I Cavalieri dell'Esagono", edita dall'amico Roberto Nardin.
In alcuni numeri di questa rivista descrivo le battaglie medioevali giocate presso la sede dell'associazione con questo regolamento e miniature in 25 mm.
Scaligeri e Carraresi, o se preferite Verona e Padova, si sono scontrati a Brentelle (1386) e Castagnaro (1387), battaglia che ha visto la partecipazione del condottiero Giovanni Acuto con la sua Compagnia Bianca.
Ci siamo poi spostati in Europa con la celebre battaglia di Bouvines (1214), tra francesi ed imperiali; in questa occasione abbiamo introdotto a questo regolamento un amico che ha vinto ed ha commentato: "Mi sono anche divertito".
Grazie all'auto produzione dell'army list fiammingo (il sito inglese di Armati spiegava come fare), ci siamo dedicati alle rivolte nella contea di Fiandra con gli scontri di Courtrai (1302), nota come Battaglia degli Speroni d'Oro, Mons-en-Pélève (1304), Cassel (1328), Beverhout (1382) e Roosebeque (1382).
Siamo poi tornati in Italia ed abbiamo adottato alcune regole per il Carroccio comunale per rievocare l'epico scontro tra la Lega Lombarda e l'Imperatore Federico "Barbarossa" a Legano (1176).
A questo punto eravamo pronti per rigiocare l'intera Guerra dei Centanni, ma i problemi che tutti giocatori devono affrontare, in associazione ed in famiglia, hanno sospeso il conflitto dopo Blanquetaque (1346), Crécy (1346) e Durham (1346).
Ci siamo quindi limitati a scontri occasionali: Fornovo (1495), Montlhery (1465) e Tannenberg (1410), tra teutonici e polacco-lituani (15 mm).
Ogni articolo comprende una narrazione storica, gli army-list, una mappa degli schieramenti iniziali, un resoconto della partita, qualche commento tattico o tabella delle probabilità ed alcune immagini.
Dadi&Piombo.
Trimestrale dei wargamer italiani, rivista pattinata ed a colori, edita e diretta da Lorenzo Sartori.
L'editore ha arricchito con immagine appropriate alcuni miei articoli dei periodi antico, medioevale e rinascimentale, tra i quali indico solo quelli con scenari per il regolamento Armati.
De Bello Alexandrino (48-47 a.C.) con la battaglia del Nilo tra romani ed i loro alleati ellenistici, guidati da Giulio Cesare, contro l'esercito tolemaico (Anno III, numero 12, inverno 2002).
Il Medeghino (1495-1555) con la battaglia di Carate, episodio delle Guerre tra Asburgo e Valois in Italia (Anno IV, numero 13, primavera 2003).
La Guerra dei Nove Anni (1594-1603) e la battaglia di Kinsale (con mappa), tra ispano-irlandesi ed inglesi; sullo stesso numero c'è anche la Crociata "Champenoise" (1239-1240) e la battaglia di Gaza, tra crociati e ayyubiti ( (Anno IV, numero 15, autunno 2003).
De Bello Pharnacico (48-47 a.C.) con le battaglie di Nicopolis e Zela tra romani e pontici, oltre alle indicazioni per ricollegarsi all'articolo di Cesare in Egitto e giocare una campagna "Cesare in Oriente" (Anno IV, numero 16, inverno 2003).
La Guerra di Successione Portoghese (1384-1402) e la battaglia di Aljubarrota, tra portoghesi ed aragonesi (Anno V, numero 17, primavera 2004).
Macchiavelli sul Baltico - La Guerra delle Tre Corone (1563-1570) e la battaglia di Axtorna, tra svedesi e danesi; sullo stesso numero c'è un articolo su Re Davide, ma senza il regolamento Armati (Anno V, numero 19, autunno 2004).
Alcazar Quivir (1578), chiamata La Battaglia dei Tre Re (con mappa), tra portoghesi e saaditi (Anno VI, numero 21, primavera 2005).
La Battaglia di Gavinana (2 VIII 1530), chiamata Le Termopili Pistoiesi (con mappa), tra fiorentini ed imperiali durante l'assedio di Firenze, nota per la citazione "Maramaldo, tu uccidi un uomo morto" (Anno VI, numero 22, estate 2005, with english texts).
Opliti nella Terra del Vino.
Alle Origini della Magna Grecia (VI sec. a.C.), con le battaglie della Sagra (540 a.C.) e del Traesis (510 a.C.), l'ascesa e la caduta dei pitagorici, indicazioni per il gioco campagna; sullo stesso numero c'è un articolo sulla Crociata di Varna ma senza il regolamento Armati (Anno VII, numero 25,
primavera 2006, with english texts).
Ogni articolo comprende la narrazione storica, gli army-list, alcune immagini in bianco e nero e/o a colori (cartine, foto di miniature, disegni di guerrieri).
Per conoscere un regolamento non c'è modo migliore che disporre sul tavolo una manciata di miniature, procurarsi un dado ed un metro pieghevole, ed è
quello che invito a fare con Armati.
Posso però illustrarvi il suo aspetto materiale, o meglio cartaceo, che occupa un posto d'onore sulla mia libreria, nella sezione dedicata al wargame, con la traduzione in italiano di Tactica Medieval Rulebook (non possiedo Tactica in quanto preferisco il Medioevo all'Antico), per poi passare a quella di Armati e di Advanced Armati, a fianco dell'originale in lingua inglese, e proseguire con alcuni numeri delle riviste Lo Scudiero e Dadi&Piombo.
Tactica Medieval Rulebook.
Il regolamento è tradotto in italiano da Giampiero Roversi e pubblicato da Ars Militaris.
L'autore della traduzione avvisa di aver compattato le regole, e di aver tagliato sia i consigli su dove procurarsi le miniature e gli elementi del terreno, usuali nei regolamenti in inglese, sia i ricordi d'infanzia dell'autore.
Il regolamento rappresenta un punto di passaggio nell'evoluzione del wargame, all'eterna ricerca di compromessi tra realismo e giocabilità.
Le miniature sono infatti imbasettate singolarmente e per ciascuna si lancia un dado in combattimento, o un dado ogni due miniatura per il tiro.
Sono inoltre presenti regole per il disordine ed il morale.
Alcune regole saranno riprese nei regolamenti successivi, come la dispersione automatica delle unità di schermagliatori, la direzione nella risoluzione delle mischie, il tiro con armi da lancio da parte di truppe montate, le regole rigide riguardo alla rotazione delle unità pesanti.
Le 41 pagine comprendono, oltre alle regole ben accompagnate da schemi (18 pagine), regole aggiuntive per l'assalto ai castelli (7 pagine), gioco campagna (4 pagine), indicazioni per regole da torneo (una pagina) ed un glossario (una pagina); gli scenari storici con mappa e schieramenti (3 pagine) sono lo scontro tra i crociati ed i mussulmani ad Arsouf (1191), durante la Terza Crociata, la battaglia tra inglesi e scozzesi a Bannockburn (1314), quella tra compagnie di ventura a Castagnaro (1387), e la vittoria degli inglesi sui francesi ad Agincourt (1415), durante la Guerra dei Cento Anni.
Infine sono elencate le composizioni di 27 eserciti medioevali (8 pagine): Carolingi, Longobardi, Avari, Magiari, Mori di Spagna, Spagnoli, Crociati, Saraceni, Mongoli, Russi, Ungari, Ordine Teutonico, Polacco-Lituani, Inglesi, Gallesi, Scozzesi, Irlandesi, Francesi, Siciliani del 1250, Inglesi della Guerra dei Cento Anni, Francesi della Guerra dei Cento Anni, Inglesi della Guerra delle Rose, Bizantini Teodoriani, Turchi Ottomani, Svizzeri, Tedeschi Imperiali e Città Stato Italiane.
Armati.
Edito in inglese della Quantum e tradotto in italiano dall'Ars Militaris.
Arty Conliffe ha riunito in un unico regolamento i periodi Antico, Medievale e Rinascimentale, sviluppando soprattutto il sistema di comando.
Compare infatti la miniatura del comandante in capo con poche e semplici regole che arricchiscono le scelte tattiche; le unità sono inquadrate in "divisioni" pesanti e leggere, distinzione che influisce sullo schieramento iniziale, ed il cui numero dipende dalla struttura di comando tipica di quell'esercito, ad esempio i romani dispongono di un numero superiore di unità rispetto ai barbari, quindi hanno una maggior capacità di manovra.
Un altro punto di forza del regolamento è la caratterizzazione delle unità, suddivise in poche tipologie che fanno riferimento alle regole di movimento, tiro e
combattimento, ma differenziate dai fattori numerici (movimento, protezione, combattimento, rottura).
L'imbasettamento passa da singola miniatura a unità, con misure diverse per i 15 mm ed i 25 mm, ma l'idea di fornire tre formati diversi favorisce il reimbasettamento progressivo, inoltre può soddisfare sia i nuovi giocatori, che devono ancora acquistare le miniature, sia quelli che ne possiedono in quantità e desiderano vedere sul tavolo l'effetto massa.
Le 52 pagine comprendono regole e schemi (25 pagine), le regole aggiuntive per il rinascimento (5 pagine), che ci permettono di schierare artiglierie, archibugieri, moschettieri, reiters, tercios e wagenburg, alcune regole avanzate (6 pagine) e gli ordini di battaglia di 94 eserciti antichi e medioevali e 40 eserciti rinascimentali (13 pagine), con il fastidioso difetto di prevedere pochissime opzioni, cosa che rischia di rendere monotono il gioco e rende difficile utilizzare gli ordini di battaglia per simulare battaglie storiche.
Il regolamento è accompagnato da due facciate di riepilogo per il periodo antico e medioevo e due per il periodo rinascimentale, e da una pagina con i righelli da fotocopiare.
Advanced Armati.
Come Armati, edita in inglese della Quantum e tradotta in italiano dall'Ars Militaris.
Con questa espansione Arty Conliffe pone rimedio al difetto degli ordini di battaglia rigidi, ma non solo.
Le 40 pagine comprendono alcune variazioni e aggiunte alle regole (10 pagine), ad esempio alcune nuove manovre, i consigli per regole da torneo e nuove unità per espandere il regolamento alla Guerra dei Trenta Anni ed alla Guerra Civile Inglese.
Ci sono inoltre le indicazione per il gioco campagna (5 pagine) e soprattutto gli ordini di battaglia di 180 eserciti antichi e medioevali e 53 eserciti rinascimentali (24 pagine); ogni esercito è composto da un nucleo di unità obbligatorie ed una serie di unità facoltative tra le quale scegliere con un sistema a punti.
Lo Scudiero.
Fanzine amatoriale della storica associazione triestina "I Cavalieri dell'Esagono", edita dall'amico Roberto Nardin.
In alcuni numeri di questa rivista descrivo le battaglie medioevali giocate presso la sede dell'associazione con questo regolamento e miniature in 25 mm.
Scaligeri e Carraresi, o se preferite Verona e Padova, si sono scontrati a Brentelle (1386) e Castagnaro (1387), battaglia che ha visto la partecipazione del condottiero Giovanni Acuto con la sua Compagnia Bianca.
Ci siamo poi spostati in Europa con la celebre battaglia di Bouvines (1214), tra francesi ed imperiali; in questa occasione abbiamo introdotto a questo regolamento un amico che ha vinto ed ha commentato: "Mi sono anche divertito".
Grazie all'auto produzione dell'army list fiammingo (il sito inglese di Armati spiegava come fare), ci siamo dedicati alle rivolte nella contea di Fiandra con gli scontri di Courtrai (1302), nota come Battaglia degli Speroni d'Oro, Mons-en-Pélève (1304), Cassel (1328), Beverhout (1382) e Roosebeque (1382).
Siamo poi tornati in Italia ed abbiamo adottato alcune regole per il Carroccio comunale per rievocare l'epico scontro tra la Lega Lombarda e l'Imperatore Federico "Barbarossa" a Legano (1176).
A questo punto eravamo pronti per rigiocare l'intera Guerra dei Centanni, ma i problemi che tutti giocatori devono affrontare, in associazione ed in famiglia, hanno sospeso il conflitto dopo Blanquetaque (1346), Crécy (1346) e Durham (1346).
Ci siamo quindi limitati a scontri occasionali: Fornovo (1495), Montlhery (1465) e Tannenberg (1410), tra teutonici e polacco-lituani (15 mm).
Ogni articolo comprende una narrazione storica, gli army-list, una mappa degli schieramenti iniziali, un resoconto della partita, qualche commento tattico o tabella delle probabilità ed alcune immagini.
Dadi&Piombo.
Trimestrale dei wargamer italiani, rivista pattinata ed a colori, edita e diretta da Lorenzo Sartori.
L'editore ha arricchito con immagine appropriate alcuni miei articoli dei periodi antico, medioevale e rinascimentale, tra i quali indico solo quelli con scenari per il regolamento Armati.
De Bello Alexandrino (48-47 a.C.) con la battaglia del Nilo tra romani ed i loro alleati ellenistici, guidati da Giulio Cesare, contro l'esercito tolemaico (Anno III, numero 12, inverno 2002).
Il Medeghino (1495-1555) con la battaglia di Carate, episodio delle Guerre tra Asburgo e Valois in Italia (Anno IV, numero 13, primavera 2003).
La Guerra dei Nove Anni (1594-1603) e la battaglia di Kinsale (con mappa), tra ispano-irlandesi ed inglesi; sullo stesso numero c'è anche la Crociata "Champenoise" (1239-1240) e la battaglia di Gaza, tra crociati e ayyubiti ( (Anno IV, numero 15, autunno 2003).
De Bello Pharnacico (48-47 a.C.) con le battaglie di Nicopolis e Zela tra romani e pontici, oltre alle indicazioni per ricollegarsi all'articolo di Cesare in Egitto e giocare una campagna "Cesare in Oriente" (Anno IV, numero 16, inverno 2003).
La Guerra di Successione Portoghese (1384-1402) e la battaglia di Aljubarrota, tra portoghesi ed aragonesi (Anno V, numero 17, primavera 2004).
Macchiavelli sul Baltico - La Guerra delle Tre Corone (1563-1570) e la battaglia di Axtorna, tra svedesi e danesi; sullo stesso numero c'è un articolo su Re Davide, ma senza il regolamento Armati (Anno V, numero 19, autunno 2004).
Alcazar Quivir (1578), chiamata La Battaglia dei Tre Re (con mappa), tra portoghesi e saaditi (Anno VI, numero 21, primavera 2005).
La Battaglia di Gavinana (2 VIII 1530), chiamata Le Termopili Pistoiesi (con mappa), tra fiorentini ed imperiali durante l'assedio di Firenze, nota per la citazione "Maramaldo, tu uccidi un uomo morto" (Anno VI, numero 22, estate 2005, with english texts).
Opliti nella Terra del Vino.
Alle Origini della Magna Grecia (VI sec. a.C.), con le battaglie della Sagra (540 a.C.) e del Traesis (510 a.C.), l'ascesa e la caduta dei pitagorici, indicazioni per il gioco campagna; sullo stesso numero c'è un articolo sulla Crociata di Varna ma senza il regolamento Armati (Anno VII, numero 25,
primavera 2006, with english texts).
Ogni articolo comprende la narrazione storica, gli army-list, alcune immagini in bianco e nero e/o a colori (cartine, foto di miniature, disegni di guerrieri).
5 marzo 2011
dall’inviato MAURIZIO MARINI
Armati è un ottimo set di regole, anche se ormai datato ma che tiene il passo con i più nuovi o rinnovati regolamenti per il periodo in questione.
E' indicato per i principianti per la facilità di apprendimento grazie a semplici e intuitivi meccanismi, con un contenuto rapporto spazio/miniature e la possibilità di ridurre la scala alle proprie esigenze senza intaccare il fascino del gioco.
Le partite hanno una adeguata durata da poter essere risolte in 1,5/2,5h a seconda dei punti utilizzati.
Liste eserciti a punteggio per tornei o partite libere, gran adattabilità a particolari scenari o situazioni storiche, e cosa più importante una buona fedeltà storica che riflette le più importanti e fondamentali regole in battaglia con risultati finali plausibili e veritieri.
Le critiche al sistema sono date dalla sua rigidità storica che fa si che il giocatore non abbia il totale e continuo controllo delle unità in campo come con altri sistemi e che il risultato finale della battaglia è influenzato per il 70% dal piano iniziale.
Inoltre un contenuto lancio di dadi per la soluzione di mischie, tiri e iniziativa, fa si che una sfortunata serie di uno al dado decreti irrimediabilmente l'esito di una battaglia anche se ben condotta......ma si sa che se c'è un dado in gioco ci sarà anche fortuna o sfiga cieca.
E' indicato per i principianti per la facilità di apprendimento grazie a semplici e intuitivi meccanismi, con un contenuto rapporto spazio/miniature e la possibilità di ridurre la scala alle proprie esigenze senza intaccare il fascino del gioco.
Le partite hanno una adeguata durata da poter essere risolte in 1,5/2,5h a seconda dei punti utilizzati.
Liste eserciti a punteggio per tornei o partite libere, gran adattabilità a particolari scenari o situazioni storiche, e cosa più importante una buona fedeltà storica che riflette le più importanti e fondamentali regole in battaglia con risultati finali plausibili e veritieri.
Le critiche al sistema sono date dalla sua rigidità storica che fa si che il giocatore non abbia il totale e continuo controllo delle unità in campo come con altri sistemi e che il risultato finale della battaglia è influenzato per il 70% dal piano iniziale.
Inoltre un contenuto lancio di dadi per la soluzione di mischie, tiri e iniziativa, fa si che una sfortunata serie di uno al dado decreti irrimediabilmente l'esito di una battaglia anche se ben condotta......ma si sa che se c'è un dado in gioco ci sarà anche fortuna o sfiga cieca.